L’ingegnere si fa frate

Mirko Stefani, 34 anni, ha professato i voti “in perpetuo” nella congregazione e augura a tutti la gioia che il Signore ha dato a lui.

La sera al lavoro in bar e ristoranti, di giorno all’università. Mirko è uno studente lavoratore. Fa il cameriere e con lo stipendio si paga gli studi, laurea in Ingegneria meccanica all’università di Padova. Gli amici festeggiano il neo laureato sottoponendolo al rito goliardico della lettura del papiro e delle manate sulla testa (per stimolare ulteriormente il cervello?) rischiando di far perdere del tutto il ben dell’intelletto al novello ingegnere che per sfuggire all’assalto è andato a sbattere la testa contro un tavolo. Assicurano gli amici: nessun danno, anzi è diventato più bravo e intelligente di prima.

Mirko non è un secchione o musone. Studia e lavora sì, ma sa anche divertirsi con gli amici, che lo descrivono come un festaiolo. È anche uno sportivo. Vari gli sport preferiti: calcetto, bici, trekking, scalate in montagna, sempre con gli amici, e pugilato, che gli lascia in eredità la deviazione del setto nasale. Mette impegno in tutto quello che fa, tanto che nel calcetto la sua foga gli fa meritare il soprannome di “il toro”.

Il papà, cui Mirko è molto affezionato, muore nel 2012. Mirko ha 22 anni. Mamma Angelidia porta avanti con coraggio la famiglia, 3 figli e confida molto su Mirko, il primogenito, che un giorno confida alla mamma che ha un’amica, una compagna di lavoro, solo un’amicizia per il momento, precisa.

Frequenta la chiesa, svolge anche ruoli di animazione in parrocchia, partecipa alla organizzazione delle feste del paese. Un buon cristiano, ma senza esagerare, nulla che faccia pensare che voglia entrare in convento, afferma la mamma e confermano gli amici, anche se uno ricorda che quando facevano le ascensioni in montagna, arrivati in cima, invitava tutti a recitare il Padre nostro.

Nel 2018 fa il suo primo ingresso in convento a Morrovalle (MC). Un giorno triste per mamma Angelidia, ormai vedova, che “perde” il primogenito? Risposta: “Io sono felice quando i figli sono felici”. Noviziato, prima professione, poi studi universitari di Teologia a Napoli. Da un anno è aiuto sacrista al santuario di san Gabriele, dove accoglie i pellegrini, discreto, pacato, scalzo (anche in inverno). Se non fosse per la barbetta caprina che porta, qualcuno potrebbe scambiarlo per san Gabriele redivivo.

Il 1° febbraio alle ore 16.00 nel nuovo santuario di san Gabriele il confratello Mirko Stefani di Fellette Ro-mano, in provincia di Vicenza, si consacra a Dio nella congregazione dei passionisti, la stessa di san Gabriele e professa “in perpetuo” i voti di povertà, castità, obbedienza e di annunciare e testimoniare l’amore che Dio ha dimostrato per l’umanità nella passione, morte e risurrezione di Gesù. Commossa e felice la madre presente con tutta la famiglia, insieme a parenti e amici venuti con un pullman e auto private.

Commosso e felice è soprattutto Mirko che ci rilascia questa dichiarazione: “In passato ho tanto cercato me stesso e la felicità in mille cose, persone, attività, impegni, sport, nello studio, nel lavoro. È in me è sempre rimasta un’inquietudine, un senso di vuoto. Quando ho iniziato a seguire Gesù e a fidarmi di Lui qualcosa è cambiato. Il primo febbraio, giorno della mia professione perpetua, è stato un giorno bellissimo. Mi sono sentito in pace… mi sono sentito a casa. Grazie di cuore alla mia comunità e alla mia famiglia di origine (parenti e amici). Spero che il Signore per intercessione di san Gabriele vi doni la gioia che ha donato a me!”.

Benedetto Ricini

L'ECO di San Gabriele
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