UNA “CASA” DOVE SI PREGA BENE

Il santuario mariano di Leporano, in Campania, è dedicato a Maria SS. ad rotam montium, ed è tra i più antichi  d’Italia. La natura lussureggiante e la quiete ne fanno un’oasi di pace e di raccoglimento per i fedeli

Anche se le persone che vi dimoravano erano eccezionali, la casa di Nazareth era povera e semplice, come quella di tante altre famiglie del villaggio. Per farsene un’idea, basti pensare alla Santa Casa di Loreto. Un vano, una finestra e un’apertura, (delimitata ora dall’altare) che si congiungeva ad una grotta retrostante.

Ho fatto questa introduzione, per predisporre il vostro immaginario all’impatto che si ha di fronte al santuario che visitiamo in questo servizio. Il titolo classico con cui è conosciuto è quello de il santuario di Maria SS. ad rotam montium (ossia il santuario di Maria SS. della Ruota dei Monti, ndr).

Si trova su una piccola collina del Monte Grande, propaggine del Monte Maggiore. Quest’ultimo ha un’altitudine di 1036 metri sul livello del mare. Tutto ricoperto di verde e di asperità. Tra i suoi interstizi si possono ammirare avvincenti eremi d’altri tempi.

Il santuario di Leporano, in qualche modo, ricalca lo stesso stile di questi antichi luoghi sacri. Sorge su un’altura sassosa a 160 metri di altezza, da cui domina il sottostante borgo medievale di Leporano. È immerso nel verde di un uliveto. La chiesa è semplice, come quella di una casa di campagna. Ma chi la visita, percepisce subito dentro di sé un senso di profonda spiritualità. Un attento visitatore l’ha descritto così: “Il santuario di Leporano, è luogo di culto tra i più antichi e belli d’Italia. La chiesa non è di grandi dimensioni, ed è costituita da una sola navata con volta a botte. A illuminare l’interno ci sono due finestroni sul lato meridionale e il lucernario posto sulla facciata”.

Da alcuni documenti sembra che il nucleo originale risalga all’anno mille. Sul sito infatti vi era una piccola cappella con una edicola impreziosita da un affresco raffigurante la Vergine SS.ma col Bambino. Non per caso. La tradizione ha sempre sostenuto che in quel luogo sia apparsa la Madonna. I devoti arrivavano lassù attraverso una mulattiera.

L’antica cappella di Leporano viene citata per la prima volta nel 1375, nel registro delle Rationes decimarum. In seguito, da documenti d’archivio, si apprende un’altra importante nota: “Nella Santa Visita del 17 ottobre 1621, si attesta che la chiesa fu fondata dal un tale Luca Cappabianca del casale di Leporano e da sua moglie Porzia Tescione e la dotò con un’area di terreno nelle pertinenze di Camigliano”.

Grazie poi al crescente afflusso di pellegrini, la primitiva cappella fu notevolmente ampliata nel 1577, come si legge nell’antica iscrizione fissata sul portale di ingresso. La costruzione è contraddistinta da una pianta rettangolare e si sviluppa “lungo un asse principale alle cui estremità si trovano rispettivamente l’altare e l’ingresso. La fabbrica non è di grandi dimensioni e ha un esterno rustico segnato dal tempo”.

Nell’area absidale dove, secondo la tradizione, è apparsa la Madonna, è stata collocata l’edicola con l’affresco in stile bizantino della Vergine. È una icona di sublime bellezza. La Madre di Dio è raffigurata “con sulle ginocchia il Bambino Gesù che con la mano destra benedice e con la sinistra sorregge un leprotto, simbolo di Leporano” Ci troviamo in un contesto dal sapore bucolico. Un territorio, dove le lepri abbondavano e avevano il loro habitat ideale.

Da evidenziare che la lepre, selvaggina tipica del luogo, etimologicamente sta all’origine del nome Leporano. Al punto che la sua immagine è raffigurata nello stemma in marmo affissato al campanile. Diciamo subito che il campanile del santuario è stato eretto nel 1521 dal parroco don Vincenzo Marra.

La chiesa, pur nella sua ridotta dimensione, è impreziosita da stupende decorazioni, tutte di autore ignoto. Ne cito alcune: il dipinto su tela del 1615, raffigurante la Madonna con i SS. Antonio abate e Francesco d’Assisi; c’è poi l’altro dipinto del 1603 raffigurante l’Ultima Cena. Quello che potete ammirare anche voi nella foto dell’interno della chiesa, riguarda un affresco del XVI secolo raffigurante la Deposizione dalla Croce con i SS. Luca evangelista e Sebastiano.

Può sembrare strano, ma la chiesa di Leporano Maria SS. ad rotam montium, è stata dichiarata santuario solo il 13 marzo 1953 dall’arcivescovo di Capua Mons. Salvatore Baccarini. Tuttavia, il popolo non ha aspettato questa dichiarazione ufficiale, per recarsi a pregare davanti alla stupenda Icona della Madonna di Leporano.

Oggi migliaia e migliaia di pellegrini, non solo della Campania ma da tante parti d’Italia e dall’estero, vanno a Leporano per contemplare la Madonna e chiedere le grazie di cui hanno bisogno. (lancid@tiscali.it)

L'ECO di San Gabriele
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