ASPETTANDO COLOMBE E CIGNI BIANCHI

All’inizio del 2020 (quanto tempo è passato, ci sembra lontanissimo), nessuno poteva prevedere che la pandemia avrebbe sconvolto le nostre vite anche se il virus cinese già aleggiava sulle teste e si insinuava, soprattutto, nei polmoni delle persone pù anziane e fragili. Nel 2021 nessuno poteva prevedere che Mario Draghi sarebbe diventato premier e molti scommettevano su un terzo governo a guida Giuseppe Conte “riferimento forte del campo progressista”. Alla fine di quell’anno, la Russia già ammassava le proprie truppe al confine con l’Ucraina, ma molti erano convinti che l’invasione non ci sarebbe mai stata. Il 24 febbraio del 2022, infatti, scoppiò una guerra che oggi ci appare quasi dimenticata, di routine. Nello stesso anno l’Italia è andata al voto in settembre. Non era mai accaduto nella storia repubblicana. E così il trionfo di Fratelli d’Italia – certo non inatteso ma impensabile solo qualche anno prima – con Giorgia Meloni, la prima premier donna. E nel 2023, mentre tutto il mondo era concentrato sugli effetti del conflitto in Ucraina e Israele si dilaniava sulla riforma della giustizia, Hamas sferrava il proprio attacco nel primo sabato di ottobre, cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur. Sconvolgendo le nostre coscienze e le agende di tutte le cancellerie del mondo.

Gli ultimi anni sono diventati una incredibile successione di “cigni neri”, cioè di avvenimenti del tutto imprevisti, secondo la celebre definizione di Nassim Nicholas Taleb. Il 2023 è stato anche l’anno dell’intelligenza artificiale, dell’esplosione di Chat Gpt e di tutte le applicazioni generative di contenuti. Anche questo un fenomeno del tutto improvviso quantomeno nella sua dimensione planetaria e nelle sue profonde implicazioni etiche. L’intelligenza artificiale sarà la sicura protagonista dell’anno che verrà – per esempio al G7 che verrà organizzato in Puglia a luglio dall’Italia – ed è curioso che possa fare di tutto, ma non prevedere i “cigni neri”. Ragiona per linee tendenziali sulla base di un immenso archivio di ciò che è successo. Con la speranza che non riproduca il Male, bensì sorregga e amplifichi il Bene. Dunque, nemmeno l’intelligenza artificiale è in grado di conoscere il futuro anche se probabilmente in parte lo determinerà e comunque lo gestirà. Ed è forse una fortuna per tutti.

La scienziata Katalin Karikò ha vinto il Nobel per la Medicina del 2023 per aver individuato l’mRNA messaggero che ha reso possibili i migliori vaccini contro il Covid. Figlia di un macellaio e di una contabile, esule ungherese negli Stati Uniti (migrante anche lei), ci aveva provato per 15 anni. Inutilmente. Per fortuna esistono anche i “cigni bianchi”. E nel 2024 ce ne aspettiamo più di quelli neri. E magari se fossero anche colombe, come quelle che evoca nell’instancabile ricerca della pace, Papa Francesco, saremmo ancora più contenti. Il bianco poi contiene tutti gli altri colori. Ed è quello a più elevata luminosità. Un anno in bianco è un augurio che possiamo scambiarci. Senza doppi o tripli significati. Siamo gente semplice.

L'ECO di San Gabriele
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