La signora Gabriella è venuta al santuario lo scorso giugno e, dopo vari anni, ha deciso di raccontare un evento che ha segnato anche la sua vita. “Mia madre Maria Giudici di Ripatransone (AP) oggi ha 85 anni; nel 1957 si sentiva molto male, un malessere generale l’aveva presa e non sapeva esattamente cosa fosse. Lei era fidanzata con mio padre, ma pensò di interrompere il fidanzamento a causa della grave malattia. Secondo alcuni medici si poteva trattare di qualche grave disagio dovuto ad alcune paure incomprensibili.
Una notte mia madre sognò san Gabriele che le apparve in un campo vicino casa. Inizialmente lei pensò che si trattasse di una statua che qualcuno aveva lasciato lì, ma camminando verso la statua si accorgeva che invece era viva e si trattava proprio del santo, che le chiese come stesse. Mia madre rispose: “Sto tanto male, non ne posso più” e si fece il segno della croce. Il giorno seguente, al risveglio, mia madre si sentiva bene, non aveva più nessun malessere. In segno di ringraziamento indossò per un anno l’abitino nero passionista.
Alcuni anni dopo si sposò al santuario e la prima figlia, la sottoscritta, la chiamò ovviamente Gabriella. Anch’io ho fatto la mia prima comunione nella cappella del santo. Mia madre ha sempre organizzato varie gite di pellegrini al santuario e nella sua vita non ha mai dimenticato la grazia che il santo le aveva fatto”.