Il suono a distesa delle campane del santuario saluta il primo gruppo di pellegrini giunto sul piazzale. Sono partiti ieri sera alle 22,00 da Teramo ed hanno camminato dietro una croce luminosa per tutta la notte. Con loro, alcuni giovani della Tendopoli di San Gabriele e padre Francesco Cordeschi, ideatore ed anima di questo pellegrinaggio fatto di canti e preghiere. A Montorio, poco dopo l’una, i pellegrini hanno incontrato un’altra luce nella notte: era la “Fiaccola della Speranza” che, nel decennale del terremoto di l’Aquila (2009-2019), è partita nella serata di ieri dal centro storico del capoluogo abruzzese e che martedì 20 saluterà la trentanovesima edizione della tendopoli dei giovani.
Sono le 6,30 e hanno ancora l’energia per percorrere un intero giro del piazzale prima di ricevere la benedizione del superiore locale, padre Natale Panetta. Poi tutti alla messa delle ore 7,00 presieduta da padre Francesco e al termine in pullman si torna a casa per il meritato riposo.
A distanza di poco tempo sono poi arrivati anche il gruppo di Penne e di Loreto Aprutino (PE), i cui pellegrini hanno partecipato, rispettivamente, alla messa delle 8,00 e a quella delle 9,00.
E, proprio in queste ore, un altro gruppo è ancora in cammino (dovrebbe arrivare in tarda mattinata) e parteciperà alla celebrazione delle ore 16,00. Sono oltre 200 temerari partiti ieri notte da Paganica (AQ) e che proprio nella notte hanno valicato Gran Sasso diretti verso il santuario.
Cosa spinge tante persone a intraprendere cammini così lunghi, talvolta impervi, magari nel cuore della notte? Semplice: il desiderio di invocare la benedizione e la protezione del santo d’Abruzzo per se o per altri. Per questo per tutti loro, dal santuario, si eleva corale la preghiera della comunità religiosa passionista.