VOLONTARI IN BULGARIA…

giovani in missione
By redazione Eco
Pubblicato il 1 Dicembre 2013

Il gruppo Bulgaria 2013 è pronto per la partenza: padre Aurelio, le due coppie Giovanna-Claudio e Giusy-Giovanni, la diciottenne Nancy e la minorenne Jessica, l’affettuosissima Sonia, l’esuberante Evita, la sempre sorridente Alessandra, la specialissima Federica che al rientro in Italia abbraccerà la vita consacrata ed infine io, con i miei 42 anni la più “vecchia”; suor Carmela ci attende a Roma mentre la vivacissima Silvia ci raggiungerà il giorno successivo. Un gran bel gruppo, brioso, entusiasta ed eterogeneo. Al nostro arrivo in Bulgaria siamo stati accolti nella parrocchia di Svistov da padre Patrick e suor Francesca, due persone eccezionali che dedicano la propria vita alla missione ed ai tanti giovani che incontrano nella loro quotidianità e durante le visite agli orfanotrofi della zona.

E proprio con i ragazzi dell’orfanotrofio di Toteblen abbiamo trascorso la nostra prima settimana. Le giornate sono letteralmente volate tra grandiosi momenti di giochi, di risate, di gioia piena. Ma altri bimbi e ragazzi abbiamo incontrato in questo nostro viaggio. Come dimenticare i bambini di un orfanotrofio con i quali abbiamo trascorso solo qualche ora; non ne conosco i nomi e nemmeno ne ricordo i volti ma indelebili sono rimasti i loro abbracci! È davvero impossibile descrivere quanto si riceve da queste creature e quanto sia smisurata la loro fame di affetto! E poi ci sono i ragazzi della parrocchia di Svistov dove siamo stati ospitati durante la seconda settimana, dedicata alla visita delle parrocchie dove i padri passionisti svolgono la propria opera missionaria. La condivisione di momenti così forti e coinvolgenti ha creato un legame fortissimo ed un rapporto di amicizia che è rimasto vivo anche al nostro rientro in Italia.

E purtroppo, troppo velocemente è arrivato il momento della partenza. È stato difficilissimo andar via, lasciare i nostri amici e i nostri padri passionisti che sono diventati parte della nostra vita. Sono tornata in Italia, però, con la certezza di aver creato un legame indissolubile con questa terra e con tutte le persone che vi ho incontrato e con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica, capace di trasformare radicalmente, nel più profondo, me e la mia vita. Non posso che dire grazie per il grande dono ricevuto e prepararmi con i miei amici a vivere l’Estate in missione 2014, ovviamente in Bulgaria! (Annarita Di Felice)

…e TANZANIA

Al tradizionale appuntamento, con padre Daniele Pierangioli hanno partecipato dieci giovani guidati sul posto da padre Dino Frigo, missionario in Tanzania per circa 35 anni. Il gruppo ha potuto sperimentare l’invito di Gesù ad annunziare la lieta novella con una forte esperienza di 23 giorni tra i fratelli del continente nero. Durante il viaggio, una miriade di pensieri ha affollato la mente dei “missionari”, tra l’incanto del paesaggio, la moltitudine di persone incontrate: uomini e donne in viaggio, bianchi, neri, gialli, militari di ritorno dalle missioni internazionali, turisti, religiosi in perpetuo viaggio, musulmani verso la Mecca, donne col burqa e soprattutto italiani ovunque. Così come gli immensi spazi attraversati, la steppa masaica, le pendici del Kilimangiaro, i parchi naturali, i villaggi sperduti, la caotica metropoli del terzo mondo, tutto ha parlato di Dio e della sua immensa opera creatrice tanto da far urlare un forte grazie per il creato e per la condivisione di tanta ricchezza.

L’esperienza è partita con l’inaugurazione di un pozzo d’acqua, finanziato grazie al forte contributo dei Cavalieri dell’ordine costantiniano di San Giorgio, delegazione Marche-Umbria. Ha poi continuato con la visita alle tante missioni passioniste dove abbiamo sperimentato quanto i nostri padri fanno in Tanzania: dispensari, educazione delle nuove generazioni, creazione di ospedali, realizzazione di piccole aziende agricole, creazione di pozzi di acqua potabile, distribuzione pasti per i più poveri. In ogni missione abbiamo fatto esperienza della discesa negli inferi dell’esistenza per poter poi annunciare insieme la forza dirompente della risurrezione.

Prendere coscienza che ci sono esseri umani che vivono in capanne venute su con paglia, fango, sterco di animali, senza luce, gas, acqua è stata un’esperienza forte che ci ha fatto interrogare sul senso profondo della missione. Nella povertà assoluta abbiamo trovato una ricchezza inesauribile. Chi non ha nulla condivide con te il suo tutto e questo ci è stato di forte insegnamento. Quanti bimbi sulla nostra strada, poveri, scalzi, sporchi, a volte malati ma bellissimi, sorridenti e come tutti i bambini del mondo bisognosi di affetto, sicurezza, vicinanza dell’adulto e pieni di voglia di giocare.

Grazie a Daniele, Dino, Oscaro, Guido, Maruska, Catia, Antonella e ancora John, Martino, Roberto, Michele e a tutti i padri incontrati in Tanzania: Francesco, Bortolo, Aloisio, Dominique. Grazie, padre santo, per questa esperienza e se tu lo vuoi portaci ancora con te verso la Tanzania 2014. (Oscaro Biferi)

 

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