Con quei suoi riccioli rossi e il timido sorriso da ragazzo per bene, Yannick Sinner non avrebbe dovuto faticare molto, crediamo, per mettersi in bella evidenza anche nel gotha dello sport. Lui, comunque, ci ha messo del suo, il talento vogliamo dire, quel talento che lo ha portato in poco tempo a diventare a suon di vittorie un beniamino del pubblico e un invidiato protagonista dei courts di tutto il mondo. Ancorché chi scrive sia personalmente contrario a stabilire graduatorie o definire paragoni con altre celebrate stelle del passato, più o meno recente, non c’è dubbio che Yannick è da considerare – non ce ne vogliano Pietrangeli e Panatta – il più forte tennista che l’Italia abbia prodotto, come del resto è attestato anche dal suo primato nel ranking mondiale.
Pietrangeli e Panatta meritano naturalmente una menzione d’onore, non foss’altro per aver conquistato – e in tempi e situazioni allora ben più difficili di quelle odierne – quella coppa, dal nome se vogliamo un tantino fuorviante: “Insalatiera”. Proprio in novembre, dal 19 al 24 per la precisione, sono in programma, a Malaga, nel Palacio de Deportes “José María Martín Carpena”, le finali di Davis 2024 – Davis Cup Finals secondo la corretta dizione inglese – vale a dire il torneo tennistico dal blasone più alto a livello di rappresentative nazionali, che l’Italia ha conquistato l’anno scorso bissando il successo ottenuto molto tempo addietro nella controversa spedizione in terra cilena.
Proprio la Coppa Davis, intanto, vale a dire il torneo più antico al mondo, cambia di nuovo. A poco più di un lustro dalla “riforma Piqué”, l’ex calciatore spagnolo che con il suo gruppo d’investimenti l’aveva trasformata in un vero e proprio campionato mondiale (sede unica, gare concentrate in una settimana e partite al meglio del terzo set), si torna all’antico, o quasi: dall’anno prossimo niente più gironi, ma scontri diretti a gennaio e a settembre, al meglio dei tre set per accontentare i giocatori, sempre più attratti dal ben remunerato calendario Atp, forte di un crescente appeal televisivo.