Dopo Coventry – da intendersi nel senso del cognome della presidentessa del Comitato olimpico internazionale, Kirsty Coventry, succeduta a Thomas Bach – la Gazzetta dello Sport si chiese, in un certo senso forse auspicando, se non fosse il caso che un evento così clamoroso (una donna cioè al vertice dello sport, mai successo in precedenza) potesse essere replicato anche in chiave italiana. Ed arrivò ad esprimere se non un gradimento, certo un’ipotesi, che la “rosea” indicò nella persona di Diana Bianchedi, dirigente sportiva di lungo e meritorio corso dopo una carriera agonistica altrettanto meritoria. Eletta (prima donna ed esponente più giovane di sempre) vicepresidente nell’esecutivo del Coni, Bianchedi si è occupata attivamente del contrasto al doping e ha ricoperto incarichi anche nella Federcalcio e all’Uefa. Per il Coni ha coordinato le candidature di Milano aospitare la sessione 2019 del Cio, di Roma come città ospitante delle Olimpiadi 2024 (ritirata per decisione governativa) e di Milano e Cortina d’Ampezzo per gli ormai imminenti Giochi olimpici invernali nel cui comitato organizzatore Bianchedi ha il ruolo di responsabile della pianificazione strategica e del patrimonio culturale.
