UN PROCESSO TORTUOSO

Centosessant’anni fa, precisamente il 17 marzo del 1861, a Torino viene proclama ufficialmente la nascita del Regno d’Italia. Con l’approvazione della legge numero 4761 Vittorio Emanuele II assume per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. A partire dal 1911 la giornata è diventata festa nazionale ed è ricordata annualmente come Anniversario dell’Unità d’Italia.

Pochi giorni dopo la seduta inaugurale del parlamento italiano, durante la quale senatori e deputati hanno acclamato Vittorio Emanuele di Savoia nuovo Re d’Italia, Camillo Benso conte di Cavour presenta in Senato un progetto di legge, con un unico articolo, nel quale si stabilisce che Vittorio Emanuele avrebbe assunto per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia.

La discussione che precede la votazione di questo testo di legge è ab-bastanza animata e vede contrapposti i due schieramenti principali di quegli anni: moderati da una parte, e democratici dall’altra. Questi ultimi chiedono che il sovrano assuma come nome Vittorio Emanuele I, per rimarcare l’inizio di una nuova era e l’originalità dello Stato appena nato rispetto al vecchio Regno Sabaudo.

Su questo punto però sia Cavour che lo stesso Vittorio Emanuele, rimangono inflessibili: per loro, infatti, il processo di indipendenza è stato un movimento guidato dal Piemonte, a partire dalla partecipazione alla guerra di Crimea e al Congresso di Parigi, che si è concluso con successo grazie soprattutto all’iniziativa e alla determinazione del re sabaudo e della sua classe dirigente.

Alla fine del dibattito riesce a spuntarla Cavour e il 17 marzo 1861, dunque, viene approvato il testo di legge che sancisce la nascita del Regno d’Italia. Il numerale che segue il nome Vittorio Emanuele continua ad essere “secondo” come segno di continuità del sistema costituzionale e della dinastia di casa Savoia, che è stata la principale artefice dell’unificazione italiana.

La reazione internazionale alla proclamazione del Regno è entusiastica. Il nuovo Stato viene riconosciuto, nel giro di pochi giorni, da Stati Uniti, Inghilterra e Svizzera.

Il processo tortuoso di unificazione continuò con la terza guerra d’indipendenza (1866), la seconda spedizione di Garibaldi verso Roma (1867) e l’annessione di Roma (1870). Con la prima Guerra mondiale (1915-1918) si concluse il processo di unificazione nazionale che portò all’Italia dei giorni nostri.

L'ECO di San Gabriele
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