Troppe volte veniamo a conoscenza dai media come, in ambito di riunioni condominiali, avvengano fatti incresciosi, addirittura attraversati da atti di violenza. Comprendiamo che molte volte vi siano in gioco interessi economici importanti e che ciò possa comportare sulle diverse questioni dispareri o vere e proprie divergenze di opinione e realizzazione, ma il tutto dovrebbe essere affrontato con decenza, educazione e comprensione delle altrui idee, tenendo conto anche delle differenze socioeconomiche dei vari coinquilini. Direi di più: se il condominio rappresenta un microcosmo di persone diverse per condizione economica, sociale e anche culturale, non dovrebbe essere o divenire un vero e proprio modello di convivenza sociale? Non dovrebbe essere un luogo di conoscenza reciproca, di creazione di amicizie e di conseguenti comportamenti solidali? Pensiamo alle piccole o grandi cose che si possono fare quando l’armonia la fa da padrone: scambi di favori come fare la spesa per gli altri, opere di babysitteraggio, ausilio per pratiche postali o bancarie, assistenza anche minima per anziani o disabili in solitudine o anche per aiutare chi ignora le nuove tecnologie, dal computer ai telefoni. Proprio come già avveniva negli anni cinquanta e sessanta in cui si condivideva, tra le diverse famiglie, l’unico televisore presente nello stabile. O anche come abbiamo già scritto su queste colonne, lo scambio, il prestito, addirittura il regalo di libri quale incremento della cultura o più semplicemente per una positiva lettura di evasione da donare ad altri. Insomma, un importante luogo di solidarietà che produrrebbe effetti positivi anche all’esterno dello stesso condominio. Ecco, allora, che è necessario modificare anche la funzione dell’Amministratore. Tale figura, infatti, non può più limitarsi, anche se continua a essere importante e necessaria, a un ruolo meramente ragionieristico per i conteggi e le rendicontazioni. Occorre che vesta anche i panni del mediatore tra opinioni diverse, soprattutto in presenza di profonde divergenze. Troppe volte, infatti, si tende a risolvere i contenziosi attraverso le cosiddette “carte bollate”. Tra l’altro onerose e buone solo a peggiorare lo stato dei rapporti. Diamoci dunque da fare, diventiamo cittadini comprensivi e solidali. Ci guadagneremo tutti.
UN CONDOMINIO DI CIVILTÀ
