UN ANNO …MONDIALE

Ci saranno i Mondiali di atletica leggera a Eugene, Usa, e i Campionati europei di nuoto a Roma. Ci sarà il Giro e ci sarà il Tour (partiranno da lontano: da Budapest il primo e da Copenaghen la Grande Boucle). Ci saranno i Giochi del Mediterraneo e la 31esima edizione dell’Universiade (sia quella invernale che quella estiva si svolgeranno in Cina). Ci sarà il classico, e per gli italiani sempre didattico, Sei Nazioni di rugby e ancora atletica a Monaco (campionati europei) e a Belgrado (mondiali indoor), e le corse in linea di un ciclismo che resiste all’invadenza di motori e tecnologia per proporsi indomito con il fascino, ancorché datato, delle due ruote. E ancora la Formula 1 e il motomondiale, la stagione dello sci e gli sport dei palazzetti. E il calcio? Già, il calcio… La disciplina sportiva più attraente (parola di sponsor: e dobbiamo dar loro credito), per cercare di attecchire anche in nuovi mercati ha accettato di disputare la sua quadriennale rassegna mondiale in un ambiente inusuale e climaticamente lontano quale il Qatar, tanto che la competizione è stata programmata addirittura da metà novembre a metà dicembre, date che hanno costretto il “mondo” calcistico tradizionale (Europa e Sudamerica, per non far nomi…) a rivoluzionare gli abituali scadenzari. Il Qatar, emirato arabo che si affaccia sul Golfo Persico, è stato anche additato per il mancato rispetto dei diritti umani, questione sollevata dai norvegesi del Tromsø, che in collaborazione con Amnesty International hanno indossato una maglia con un codice QR con cui si denunciano le condizioni disumane in cui verserebbe il paese.

L'ECO di San Gabriele
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