SOLDI INDIETRO: APPROFITTIAMONE

L’avrete sicuramente già sentita e tanti, come spero, già sperimentata. Mi riferisco all’agevolazione chiamata Cashback (soldi indietro) lanciata a fine 2020 ma con gli “effetti” a regime dallo scorso mese. Ci torniamo sopra non solo per fornire qualche indicazione in più ma soprattutto per far sì che sempre più famiglie possano accedervi. Si tratta di utilizzare, per gli acquisti, la cosiddetta moneta elettronica al fine di un tracciamento delle somme pagate. Dallo scorso 1° gennaio, dunque, è partito il Cashback che consente di ottenere il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti che verranno effettuati con carte o App (applicazioni finanziare allo scopo) di pagamento in negozi, bar, ristoranti, supermercati, grande distribuzione e per servizi di artigiani e professionisti.

Saranno tassativamente esclusi gli acquisti online, e ciò al fine di dare un aiuto concreto alle vendite nei negozi di prossimità colpiti da una forte contrazione delle vendite. Non ci sarà un importo minimo di spesa e sarà possibile ottenere rimborsi fino a 300 euro l’anno. Ogni 6 mesi, se sarà effettuato un minimo di 50 pagamenti, si otterrà il 10% dell’importo speso, fino a un massimo di 150 euro di rimborso complessivo. Il rimborso massimo per singola transazione sarà di 15 euro e i pagamenti verranno liquidati entro 60 giorni dal termine di ciascun semestre. L’incentivo è previsto fino al giugno del 2022.

L’iniziativa è nata nell’ambito di un piano più ampio, chiamato Italia Menocontanti, che ha l’obiettivo di favorire la diffusione dei pagamenti elettronici, aumentare il livello di digitalizzazione del paese e consentire meglio il recupero dell’evasione fiscale. L’iniziativa, inoltre, è stata presentata anche come un incentivo ai consumi e un aiuto alle famiglie in un periodo di difficoltà economica provocato dalla pandemia. Non date retta a chi banalizza la quantità economica del risparmio ottenuto, fatto generalmente da schizzinosi o da chi non ne ha bisogno.

Vediamo, allora, cosa bisogna fare per accedere alla iniziativa. L’adesione al sistema del Cashback avverrà tramite l’App IO con iscrizione tramite Spid (Sistema pubblico di identità digitale). Il programma di rimborso è realizzato, predisposto e gestito da una società del ministero dell’Economia. Colui che intende aderire dovrà indicare il proprio codice fiscale, nonché gli strumenti di pagamento tracciabile di cui intende avvalersi. All’interno dell’App IO si dovranno comunicare i metodi di pagamento abilitati (le varie carte di credito, anche prepagate, eccetera) e si dovrà comunicare anche il codice Iban del conto sul quale vogliamo ricevere il rimborso, che sarà automatico. E soprattutto non fatevi scoraggiare visto che è molto più semplice di quanto crediate. Per prima cosa procuratevi la vostra identità digitale. Recatevi in un Ufficio Postale, muniti di documento di identità e tessera sanitaria e in pochi minuti, e naturalmente gratuitamente, effettuerete il riconoscimento. Vi invieranno a casa il vostro codice (lo Spid ) con cui entrare nella App IO che dovete ovviamente scaricare da Internet. Inserite i vostri dati, quelli relativi i metodi di pagamento scelti nonché il vostro Iban per ricevere i rimborsi. Ora siete pronti a fare acquisti con rimborso al 10%. Sicuramente è un buon inizio. Per la prima volta, infatti, possiamo ottenere sconti automatici sulla nostra spesa e aiutare le istituzioni nel contrasto dell’evasione fiscale che tanti danni fanno alla cittadinanza. Inoltre si potrà girare con meno contanti in tasca e fare acquisti presso negozi sul territorio che, come abbiamo già detto, sono stati colpiti duramente nella loro attività quotidiana.

Approfitto di questo mio scritto sul Cashback per lanciare un appello che esula dalla materia trattata ma, a mio avviso, di grande attualità e importanza. Appena sarà possibile, vacciniamoci contro il Covid-19. Per la nostra salute e per quella degli altri.

L'ECO di San Gabriele
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