“Se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede” (1Cor 15,14). Rileggendo queste parole di san Paolo ci si domanda quali possono essere le conseguenze della pasqua di Cristo nella vita cristiana.
Paolo ha ragione. La nostra fede non si basa su di un morto, ma di un vivo, un crocifisso risorto. Essere Cristiano è essere testimone della sua Risurrezione, che è la verità culminante della fede cristiana.
La risurrezione di Gesù è l’evento in cui la Trinità si rivela al mondo come amore che salva, perché Dio risponde al male con una nuova offerta di amore, perdonando e riconciliando l’uomo con Dio e con se stesso.
Essere Cristiano è essere testimone della sua Risurrezione, che è la verità culminante della fede cristiana. Il numero 989 del Catechismo della Chiesa afferma: “Noi fermamente crediamo e fermamente speriamo che, come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, così pure i giusti, dopo la loro morte, vivranno per sempre con Cristo risorto, e che egli li risusciterà nell’ultimo giorno. Come la sua, anche la nostra risurrezione sarà opera della Santissima Trinità”.pa
La resurrezione è strettamente in rapporto con la crocifissione di Gesù. La croce è la prova suprema dell’amore di Dio che si rivela in Gesù Cristo che ci “ha amato sino alla fine”. La resurrezione celebra la vittoria dell’amore. Vale anche per il cristiano. L’amore, quello vero di donazione, nonostante le apparenze, genera sempre, vita nuova, resurrezione, felicità.