PERCHÉ GESÙ È IL MASSIMO MODELLO DEL MONDO?

CON LINGUAGGIO GIOVANILE YOUCAT (N.60) PONE LA DOMANDA CON QUESTA RISPOSTA: GESÙ CRISTO È UNICO PERCHÉ CI MOSTRA NON SOLO LA VERA ESSENZA DI DIO, MA ANCHE IL VERO IDEALE DI UOMO. Tenendo presente quanto è scritto anche nel Catechismo della chiesa cattolica (358-359.381), cerchiamo di approfondire un po’. Chiariamo subito che per Gesù non si tratta di semplice superiorità per qualità, capacità, poteri speciali o altro cui potremmo pensare. Gesù non era semplicemente un uomo ideale. Ma era senza peccato, come leggiamo nella Lettera agli Ebrei: in ogni cosa, come noi, è stato sottoposto alla tentazione, ma non ha peccato (4,15). Tenendo presente che l’essere umano è soggetto al peccato, a ben pensarci nessun uomo può essere la misura per un altro uomo. Certamente ognuno ha delle persone di riferimento cui ispirarsi o che vorrebbe imitare. Pensiamo ai genitori o ad alcuni educatori, insegnanti che hanno inciso nella propria vita, o anche modelli che si vorrebbe imitare (artisti, campioni, scienziati,…). In ogni caso si tratterebbe di aspetti parziali della vita. Infatti, tutti abbiamo dei limiti, tutti siamo segnati dal peccato e dalle conseguenze del peccato originale. Solo Gesù, vero Dio-vero uomo, è stato senza peccato: con la sua vita, il suo insegnamento (vangelo) ci ha mostrato cosa significa essere uomo e ciò che rende l’uomo infinitamente degno d’amore nel senso più pieno del termine. Nel vangelo di Giovanni leggiamo che Pilato conduce Gesù fuori, davanti alla folla, dicendo: Ecco l’Uomo! Mentre l’affermazione e la presentazione del condannato, coronato di spine e con un mantello rosso (Gv 19,1-16), voleva essere una caricatura, in realtà si stava affermando la verità di Gesù, rifiutato dagli uomini, offre se stesso per la salvezza dell’umanità! Gesù vive la sua umanità in modo perfetto. Ciò che insegna lo vive personalmente. Ecco perché non sono pochi coloro che, pur non professandosi cristiani, riconoscono in Gesù, l’uomo perfettamente compiuto, realizzato, da prendere sul serio! Per ogni credente, ci sono motivazioni più profonde e vincolanti. Riprendiamo la splendida immagine dell’affresco della creazione su cui abbiamo fissato l’attenzione il mese scorso: nell’incontro tra la creatura e il Creatore, che il genio di Michelangelo ha sintetizzato nelle braccia protese, è racchiuso il grande mistero della creazione e della redenzione. L’uomo creato libero, non percepisce pienamente la verità di essere dono d’amore e non si fida di Dio ma del serpente e prende altre strade, con il peccato originale e le sue conseguenze. Dio, che è amore, davanti al rifiuto della creatura, non ritira il suo braccio, non cessa di amarla, ma lo protende ancora verso l’umanità mandando il suo Figlio, per la salvezza e per mostrare concretamente qual è il modello di uomo all’interno della creazione. San Paolo, nel capitolo 15 della Prima Lettera ai Corinzi, quando parla della risurrezione di Gesù, offre un’altra indicazione, ripresa da san Pietro Crisologo. Il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo viene dal cielo (1Cor 15,45-49). Se, come battezzati e credenti, anche noi tendiamo al cielo, non abbiamo altro modello da imitare che Gesù Cristo, diventando suoi discepoli in ascolto della sua parola di vita, una parola per la nostra vita! Concludendo, noi crediamo che Gesù Cristo ci mostra non solo il vero volto di Dio (il Padre), ma anche il vero volto dell’uomo, come sarà alla fine, grazie all’opera redentrice. Come Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, tutto il suo essere persona racchiude e manifesta il mistero di Dio e il mistero dell’uomo. Si spiegano così due brevi citazioni che dovremmo già conoscere. La prima del vangelo di Giovanni: Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,18); l’altra del Concilio Vaticano II, nella Gaudium et spes: solamente nel Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo (n.22). Gesù Cristo è il modello unico e perfetto da imitare.

L'ECO di San Gabriele
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