PERCHÈ CRISTO È RISORTO

La risurrezione di Gesù non è un miracolo come quelli da lui operati nel suo ministero o che accadono ancora per l’intercessione dei santi. Questi consistono nel restaurare l’ordine naturale delle cose con interventi superiori alle possibilità umane. La risurrezione di Gesù non è un ritorno alla sua vita di prima, ma il passaggio a una vita nuova, una divinizzazione della esistenza umana. Una vera transustanziazione, che previene e rende possibile quella eucaristica.

Ora quell’evento è lì, varco e crocevia della storia, che interpella la razionalità e la coscienza degli esseri umani, e chiede una risposta che non sia solo l’adesione della fede, ma anche una possibile convinzione razionale.

Vi sono diversi tentativi in questo senso. Il primo è che, essendo Dio autore di tutto ciò che esiste, può intervenire in modi diversi, non solo restaurando ma anche modificando le regole e i processi dell’ordine creaturale. In due casi egli l’ha fatto per se stesso in modo radicale: nell’entrata del Figlio nel mondo, con l’incarnazione tramite la concezione verginale di Maria di Nazaret, e nella sua partenza da questo mondo con la risurrezione dai morti.

Spingendo la nostra intelligenza alla ricerca di più profonde motivazioni, si può affermare che Cristo è risorto perché è vissuto per amore. Cristo è Dio nella natura umana. Essendo Dio amore (1Gv 4,8.16), ed essendo in lui la vita (cfr. Gv 1,4), si può anche affermare che Dio è la vita. Perciò la risurrezione di Gesù è in stretto rapporto con la vita, non con la morte. Più che una infrazione della logica della morte, è l’attuazione della logica dell’amore. I poli dominanti non sono morte-vita, ma amore-vita (E. Bianchi).

La morte è forte, e afferma il suo dominio sulla dimensione materiale della vita, ma trova davanti sé uno più forte, che è l’amore, e non può vincere perché più forte della morte è l’amore (Ct 8,6). Una vita di amore non può restare nella morte. Gesù è risorto perché la sua vita fu amore al Padre, a ogni essere umano e a ogni creatura. Chi vive e muore per amore non muore ma passa alla pienezza della vita-amore. Che questo coinvolga immediatamente anche il corpo, il Verbo Incarnato l’ha realizzato in sé stesso e nella sua Madre santissima, ma è primizia e anticipo per quanti, in lui e con lui, vivranno nel dinamismo dell’amore.

L’amore di cui qui si parla non è un sentimento o una manifestazione superficiale dell’essere, ma l’essere stesso, la sua sostanza. È l’uscita da sé per vivere per l’altro e nell’altro, apertura totale di sé per accogliere l’altro. Questo flusso d’amore da una persona all’altra, in Dio si chiama agape e avviene nello Spirito Santo. Nella condizione umana, ferita dal peccato, l’amore inizia come eros, che tende al possesso dell’altro invece che rendersi dono, perciò deve crescere e purificarsi, per realizzarsi come offerta e apertura di sé, ove la vita è pienezza. Il che è possibile perché Dio ci comunica il suo stesso Spirito d’amore, frutto maturo della risurrezione di Gesù.

Un’ulteriore motivazione razionale della risurrezione di Gesù può derivare dalla conformazione profonda dell’essere umano. Il bisogno di vivere è in noi dimensione inestinguibile. Ne sono coinvolte tutte le nostre potenzialità: intelligenza, sentimenti, emozioni e il corpo anche nel più avanzato stato di debolezza. Pur essendo tutti rassegnati alla morte, difficilmente ne accettiamo la giustificazione razionale. A mano a mano che ci rendiamo conto della sua prospettiva inevitabile, proviamo tristezza e senso di frustrazione. Nella maggior parte dei casi rimuoviamo il pensiero della morte fino all’ultimo. Non voglio morire, dicono i desideri. Non è giusto, conferma la ragione. Possibile che un Dio amore ci abbia piantato nell’intimo un bisogno di vita così radicale per deluderlo, estinguendolo nel nulla? Forse anche per questo, per confermare che la nostra aspirazione alla vita senza fine è vera perché instillata da lui, autore della vita-amore, Cristo è risorto dai morti.

L'ECO di San Gabriele
Panoramica privacy

Questo sito utilizza cookies per migliorare l'esperienza di navigazione.

I cookies sono piccoli files di testo salvati nel tuo browser per facilitare alcune operazioni. Grazie ai cookies, se torni a visitare il sito potrai essere riconosciuto non dovendo dare nuovamente il consenso al trattamento dei dati personali e saranno ricordale le preferenze già espresse.

Per gli sviluppatori, i cookies indicano le pagine più apprezzate dai visitatori al fine di un ulteriore sviluppo del sito.