NOSTRA SIGNORA DELLA BUONA SALUTE VAILANKANNI IN INDIA

PER L’AFFLUSSO DI PELLEGRINI DA OGNI PARTE DELLA TERRA E DA VARIE FEDI COME CRISTIANI, INDÙ, MUSULMANI, BUDDISTI E ALTRI GRUPPI RELIGIOSI, GIOVANNI PAOLO II L’HA DEFINITO LA LOURDES D’ORIENTE Tempo fa ho parlato del santuario della “Madonna di tutti i popoli” di Amsterdam. Un attributo mariano di grande impatto. Da uno sguardo panoramico sui santuari sparsi nel mondo, risulta in maniera impressionante come la Madonna si sia comportata da vera madre dell’umanità. Le sue apparizioni sono state sempre in profonda sintonia con le culture e le tradizioni dei luoghi “visitati”. A Bernadette Soubirous, per esempio, parla nel dialetto locale di Lourdes; a Guadalupe si adatta alla semplicità del veggente Juan Diego e si fa vedere col vestito delle donne incinte indios; a Kibeho in Africa appare ad Alphonsine Mumureke, non proprio bianca come si vede nei santini. La Madonna, in conformità alla missione affidatale dal figlio Gesù in croce, vive in pienezza il ruolo di madre degli uomini. Pur di soccorrerli non disdegna di presentarsi in atteggiamenti imprevedibili. Come nelle apparizioni che narro in questo servizio.

Andiamo a Vailankanni in India, una cittadina di cinquemila abitanti, situata a 2400 chilometri a sudest di Nuova Delhi, sulle coste del Golfo del Bengala. Laggiù c’è un santuario dove ogni anno giungono circa due milioni di pellegrini. Vi si venera la Madonna col titolo di Nostra Signora della buona salute. Espongo in sintesi la storia delle apparizioni.

La prima risale al XVI secolo. Un ragazzo indù di Vailankanni, come tutte le mattine, stava andando a consegnare il latte al suo padrone in un paese di nome Nagapattinam. Giunto vicino a un laghetto, stanco e accaldato, pensò di riposarsi all’ombra di un albero. Si addormentò. Dopo un po’ si svegliò e vide davanti a sé una signora bellissima col bambino in braccio. Di fronte a quella visione, il piccolo lattaio rimase incantato. La signora, con voce soave e materna, gli dice: “Puoi darmi un po’ di latte per il mio bambino?”. Lui prontamente le stende il contenitore pieno di latte. Quel cortese gesto viene ricambiato dal sorriso celestiale del Bambino e della Madre. Poi riprende il cammino verso Nagapattinam. Qui si scusa del ritardo e del latte che mancava. Ma il recipiente risulta inspiegabilmente intatto. A quel punto, il piccolo lattaio racconta l’episodio capitatogli lungo la strada. Il padrone rimane stupito. L’arcano evento si diffonde rapidamente e il laghetto, teatro dell’apparizione, da quel giorno verrà chiamato Matha Kalum che significa Laghetto di Nostra Signora.

In seguito, nel 1580, ci fu un’altra apparizione. Un dodicenne dello stato indiano Tamil Nadu, orfano di padre e zoppo fin dalla nascita, sedeva ogni giorno sotto un albero della piazza di Vailankanni a vendere burro ai passanti. Una mattina, all’improvviso, vide una meravigliosa signora col bambino in braccio, circonfusa di luce. Mentre la contemplava, lei gli chiese del burro per il bambino. Il ragazzo glielo diede con trasporto. Poi la signora gli disse di recarsi da un certo signore di Nagapattinam, di raccontargli tutto quello che aveva visto e di chiedergli a nome suo la costruzione di una cappella. Mentre avveniva il celestiale colloquio le gambe del piccolo venditore di burro guarirono. Ma lui non se ne avvide. Si alzò e di corsa andò ad eseguire la commissione. Strada facendo si accorse con stupore di non essere più zoppo. Giunto a destinazione, riferì le parole della Madonna. Il destinatario del messaggio, a sua volta, confidò che il giorno prima anche lui aveva avuto una visione, in cui la madre di Dio gli chiese di edificarle una cappella. Tornarono insieme a Vailankanni, dove ci fu una nuova apparizione. Il benefattore indù guarì dall’idropisia di cui soffriva e si convertì al cattolicesimo. Quindi, fece costruire la prima capanna-cappella. Da quel giorno la Madonna venne invocata col titolo di Arokia Matha cioè Madre della buona salute.

Nel XVII secolo si verificò un altro strepitoso miracolo che contribuì a consolidare il santuario. Alcuni mercanti portoghesi diretti dalla Cina a Ceylon, mentre si trovavano al largo del golfo del Bengala furono colti da una violenta tempesta al punto che l’imbarcazione stava per affondare. Gli spaventati navigatori fecero il voto che se si fossero salvati avrebbero costruito una chiesa dedicata alla Madonna, dovunque fossero sbarcati. Immediatamente il mare si calmò e la nave andò ad approdare alla spiaggia di Vailankanni. Era l’8 settembre, festa della Natività di Nostra Signora. I mercanti, accompagnati dai pescatori del luogo, visitarono la capanna-cappella. Lì sciolsero il voto trasformando la cappella ricoperta di paglia in una costruzione in muratura.

Oggi, della originaria cappella non rimane più nulla. Al suo posto è stata edificata una nuova chiesa, consacrata nel 1933. Il 3 novembre 1962 Giovanni XXIII la elevò a basilica.

Il santuario rappresenta attualmente un prezioso gioiello per l’India. Col suo stile classico, le guglie svettanti nel cielo, la facciata fiancheggiata da due torri campanarie ornate in cima da strutture a forma di corona, non fa certo pensare a una chiesa orientale. Forse anche per questo, ma soprattutto per l’afflusso di pellegrini provenienti da ogni parte della terra e da varie fedi come cristiani, indù, musulmani, buddisti e altri gruppi religiosi, Giovanni Paolo II nel 2002 l’ha definito la Lourdes d’oriente.

La festa annuale si celebra l’8 settembre, preceduta da una novena durante la quale la Madonna raffigurata con lineamenti indiani, vestita del tipico sari (ampia veste delle donne locali, ndr) e con una corona sul capo, viene visitata e invocata da folle sterminate di fedeli. Vailankanni può considerarsi un esempio di ecumenismo e di concordia fra popoli di differenti fedi religiose.                           lancid@tiscali.it

L'ECO di San Gabriele
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