“IL PIANETA CHE SPERIAMO. AMBIENTE, LAVORO, FUTURO, TUTTO È CONNESSO”. QUESTO IL TEMA DELL’ATTESO INCONTRO CHE SI SVOLGERÀ A TARANTO DAL 21 AL 24 OTTOBRE PROSSIMI
La 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Taranto tra pochi giorni, dal 21 al 24 ottobre, approfondisce te-mi di grande interesse per il futuro dell’umanità. Il tema proposto è: Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro, tutto è connesso, è già questo slogan delinea le prospettive di impegno non solo per i cattolici italiani. La 49ª Settimana Sociale prende l’avvio da un’affermazione più volte ribadita da papa Francesco: “Tutto è connesso”. Se l’essere umano si dichiara autonomo dalla realtà e si costituisce dominatore assoluto, la stessa base della sua esistenza si sgretola, perché “invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio nell’opera della creazione, l’uomo si sostituisce a Dio e così finisce col provocare la ribellione della natura”.
Sarà un appuntamento di grande interesse perché l’ecologia integrale, tema caro a papa Francesco, può diventare il paradigma di stili di vita votati al rispetto dell’ambiente e della natura e di un’etica civile da praticare senza riserve. Le grandi sfide del nostro tempo sono tante e uno sviluppo senza scrupoli che non tenga conto della salvaguardia del pianeta e delle tante situazioni di povertà e disagio, non può che ritorcersi contro l’umanità divenendo un contro-sviluppo.
Le precedenti Settimane Sociali avevano impegnato la Chiesa italiana nel suo insieme (presbiteri, vescovi, laici e associazioni e movimenti) su temi più specifici. E se la 48ª Settimana Sociale (Cagliari, 26-29 ottobre 2017) ebbe come tema base Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale, la 47ª Set-timana sociale (Torino, 12-15 settembre 2013) si soffermò su La famiglia, speranza e futuro per la società italiana, mentre la 46ª Settimana sociale (Reggio Calabria, 14-17 ottobre 2010) tenne il punto su i Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese.
Questa nuova edizione di Taranto, città scelta non a caso per la sua storia concatenata alle tematiche ambientali, connette ambiente e salvaguardia del Creato, sviluppo equo sostenibile e capacità di fare buona impresa, pratiche eco sostenibili ed etica ambientale. Tutto è connesso. La transizione ecologica fa dialogare le generazioni. A Taranto i giovani non vogliono solo proporre idee, ma strumenti concreti. Il modello scelto è l’Alleanza, “perché l’Alleanza – spiegano nel sito ufficiale delle Settimane sociali – rappresenta un modello di cooperazione, collaborazione e discernimento comunitario dove le singole individualità (anche concorrenti) si incontrano in fraternità per creare un ‘Noi’ che sia più forte delle singole individualità. L’Alleanza permette di mantenere vive le nostre diversità ma allo stesso tempo costituire uno spazio di corresponsabilità che sia capace di generare nuovi processi e trasformazioni”. Due livelli di lavoro: un livello più programmatico – gli strumenti per attuare Alleanze nel territorio, il manifesto e il vocabolario dell’Alleanza – e un livello più concreto, fatto di proposte concrete di Alleanze per una transizione attiva. Le Alleanze si incentrano su quattro temi: la transizione ecologica, la rigenerazione dei modelli di business, la rigenerazione delle comunità cittadine, l’educazione e la cultura sociale.
Ambiente, lavoro e salute: la pandemia ha evidenziato con una forza inaudita quanto questi tre temi siano collegati fra loro. Eppure fino alla crisi sanitaria queste verità sembravano non emergere. “Le semplificazioni da cui provenivamo hanno creato tanti problemi, non ultimo quello dei cambiamenti climatici e di un inquinamento per alcuni territori devastante”, rileva don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale Cei per i problemi sociali e il lavoro, per il quale è invece fondamentale avere “uno sguardo complessivo che non dimentichi l’insieme, e l’insieme è la capacità di salvaguardare le relazioni, che sono il grande dono che ci costituisce: le relazioni con Dio, con gli altri, con il Creato, con noi stessi”.
Leonardo Becchetti, invece, docente all’università di Roma Tor Vergata, insiste per “votare con il portafoglio”, sottolineando che “i cittadini hanno un potere enorme perché il mercato è fatto di domanda e di offerta, e noi, che siamo la domanda, dobbiamo premiare con le nostre scelte i prodotti più sostenibili”. Ciò che è fondamentale per Becchetti è “creare valore economico che ci serve per combattere la povertà e le diseguaglianze, per trovare occupazione facendo però in modo che questo valore economico sia sostenibile”.
Un altro stimolo al dibattito proviene da padre Francesco Occhetta: “per capire l’urgenza bastano due dati: il 90% degli animali è a rischio di estinzione mentre 902 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Basterebbero questi due dati per ribadire l’urgenza di un cambiamento di mentalità che deve iniziare dalla conversione della cultura e dalla formazione. Per la Chiesa la ‘politica green’ si regge su due poli: l’inseparabilità della preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore e i diversi livelli dell’equilibrio ecologico e di fraternità: quello interiore con sé stessi, quello solidale con gli altri, quello naturale con tutti gli esseri viventi, quello spirituale con Dio”.
Appuntamento quindi a Taranto. Per una rinascita della cultura ecologica in Italia.