LONTANO DAL TAVOLO VERDE…

La moglie di Vittorio De Sica scelse la spiaggia di Roseto per tenere lontano il marito dal gioco d’azzardo. Accadde nel luglio del 1935: l’attrice Giuditta Rissone, prima moglie di Vittorio De Sica, scelse il centro rivierasco teramano come località per trascorrere la villeggiatura estiva. La decisione fu movimentata e sofferta, raggiunta dopo un lungo sondaggio, tipo marketing,  da parte della bionda Giuditta. Nella scelta della sede delle vacanze, la signora De Sica cercava una località dove non si esercitasse il gioco d’azzardo. Tutto questo perché si sapeva che il bel Vittorio, che fin d’allora cantava … parlami d’amore Mariù, coltivava, con passione, con insistenza ma anche con notevoli perdite, l’affascinante ma anche pericoloso gioco del poker. Fu scelta, allora, una villa al centro, sul lungomare, fra i pini contorti, di proprietà del fotografo Roberto Celommi, stretto parente dei famosi Pasquale e Raffaello, “i pittori della luce”.

A Roseto esisteva un circolo frequentato anche per giocare d’azzardo che aveva stranamente un nome non italiano, Club, ma l’ostinata e preoccupata Giuditta ben sapeva come controllarlo. Nel circolo si erano comunque seduti a giocare villeggianti eccellenti che frequentavano la spiaggia rosetana, come ad esempio il filosofo Giovanni Gentile e il maresciallo d’Italia Pietro Badoglio.

La foto che pubblichiamo fu scattata sulla spiaggia, sotto la villa Celommi, con Vittorio, sorridente come sempre, circondato dagli estasiati villeggianti dell’epoca.

Termino con un ricordo personale: andai a casa De Sica, avevo sei anni, a portare dei calzini di colore rosso cardinalizio. Chiesi se l’attore stesse preparando un film come interprete di una eminenza porporata… Fui frettolosamente liquidato senza risposta dalla nervosa signora Giuditta. E come risposta ebbi una caramella.

L'ECO di San Gabriele
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