L’ABBRACCIO DEL PAPA NON MANCA MAI

SUL TEMA DELLE DIMISSIONI BERGOGLIO NON ESCLUDE CHE UN GIORNO, SEGUENDO L’ESEMPIO DI BENEDETTO XVI, POSSA DIMETTERSI, MA NON OGGI. E IN OGNI OCCASIONE PUBBLICA NON SMETTE MAI DI RIPETERE: “PREGATE PER ME”

L’anno appena concluso ci ha portato a conoscere un papa Francesco “anziano”, un po’ affaticato, alle prese con alcuni problemi di salute tipici di chi ha 87 anni, ma sempre pronto a impegnarsi nel governo della casa di Pietro. In particolare è rimasta impressa nell’opinione pubblica una sua intervista all’emittente televisiva messicana N+ con la giornalista Valentina Alazraki, tra le decane storiche dell’informazione vaticana: il Papa dice di “sentirsi bene”, ma “la vecchiaia non si trucca”. Aggiungendo: “Ho già scelto il luogo della mia tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore”. E parlando della morte, il Papa ha raccontato alla giornalista che ha già parlato con il cerimoniere pontificio per semplificare il rito dei funerali del papa.

Non devono stupire queste volontà del papa. Francesco ha un rapporto privilegiato con la Salus Populi Romani, che nel corso del suo pontificato ha visitato ben 115 volte soprattutto in occasione dei viaggi pastorali compiuti, prima per affidare il viaggio stesso alla protezione della Madonna e poi per ringraziare sul suo esito. Salus Populi Romani è il titolo dato nel XIX secolo all’icona bizantina raffigurante la Madonna col Bambino che si trova nella cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, dipinta secondo la tradizione da San Luca. Un’icona venerata da sempre dai romani: papa Francesco in questo modo ribadisce ancora una volta che lui è Papa, al timone della Chiesa universale, ma anche e soprattutto vescovo di Roma. Inoltre, è risaputa la devozione mariana di Francesco.

Sul fatto di essere sepolto nella Basilica così cara ai romani, non si tratterebbe nemmeno di un evento straordinario, visto che tanti suoi predecessori non sono sepolti né alle grotte vaticane (ma non i papi del novecento che in effetti sono inumati nelle grotte vaticane) né all’interno della Basilica di San Pietro.

Secondo alcune indiscrezioni, scrive Avvenire, il luogo dove Francesco vorrebbe essere sepolto sarebbe la nicchia all’entrata, sulla sinistra, della Cappella Paolina dove è l’icona della Salus. Nel luogo si può accedere anche da un ingresso che affaccia sulla navata principale, attualmente chiuso. Da Santa Maria Maggiore, riferisce invece l’agenzia Ansa, fanno notare che il luogo della possibile sepoltura era stato già prenotato in passato da un cardinale, ancora in vita, ma di fronte alla richiesta del pontefice tutto verrà rivisto.

Il Papa ha compiuto 87 anni lo scorso 17 dicembre. L’età avanza e parecchi suoi impegni, dalle udienze ai viaggi, vanno riconsiderati. Il viaggio in Belgio è in agenda, mentre quelli in Polinesia e nella sua Argentina andranno rivisti sul momento. D’altronde è stato ricoverato in ospedale per ben due volte nel 2023, sia per un’operazione all’addome sia per le “solite” bronchiti infettive, e spesso lo si è visto stanco e con il respiro affannato durante le numerose udienze pubbliche o private. Ultimamente ha anche iniziato a non leggere più i discorsi che consegna direttamente a chi partecipa all’udienza, preferendo invece un saluto più affettuoso e cordiale.

Sul tema delle dimissioni, Bergoglio non esclude che un giorno, seguendo l’esempio di Benedetto XVI, possa dimettersi. Ma non oggi. Le condizioni di salute sono quelle che sono, ma alle dimissioni ancora non ci ha pensato. “Non ci ho pensato e ho visto il coraggio di Benedetto quando si è accorto che non poteva, ha preferito dire basta, e questo mi fa bene come esempio e chiedo al Signore di dire basta, ad un certo punto, ma quando Lui vuole”.

Intanto, sempre sul finire dello scorso anno, è arrivata dai sacri palazzi una notizia che è passata per lo più inosservata: il Mater Ecclesiae, il monastero nel cuore dei Giardini Vaticani che per quasi dieci anni è stata la “casa” del papa emerito Benedetto XVI, riprende, per volere di papa Francesco, il suo scopo originario. Torna ad essere, cioè, il luogo di residenza degli ordini contemplativi “per sostenere il santo padre nella sua quotidiana sollecitudine per tutta la Chiesa, attraverso il ministero della preghiera, dell’adorazione, della lode e della riparazione, essendo così una presenza orante nel silenzio e nella solitudine”. Francesco ha voluto che siano proprio le monache dell’ordine Benedettino dell’Abbazia di Santa Scolastica di Victoria, provincia di Buenos Aires (diocesi di San Isidro) in Argentina, a prendersi cura del monastero.

Per ora sono sei monache. Sentirsi a casa, anche dalle parti di Santa Marta, è visto come un accompagnamento dolce rispetto agli scricchiolii dell’età che si fanno sentire.

È lo stesso Francesco, d’altronde, che non smette mai di ripetere in ogni occasione pubblica: “Pregate per me”.

Intanto, sempre nel mese di dicembre, è arrivata un’altra novità pastorale: la dichiarazione “Fiducia supplicans” del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvata dal papa, prevede la possibilità di benedire coppie formate da persone dello stesso sesso ma al di fuori di qualsiasi ritualizzazione e imitazione delle nozze. La dottrina sul matrimonio non cambia, la benedizione non significa approvazione dell’unione, tengono a precisare in Vaticano.

Un documento che approfondisce il tema delle benedizioni, distinguendo tra quelle rituali e liturgiche, e quelle spontanee più assimilabili ai gesti della devozione popolare: proprio in questa seconda categoria si contempla ora la possibilità di accogliere anche coloro che non vivono secondo le norme della dottrina morale cristiana ma umilmente chiedono di essere benedetti. Ancora una volta, Francesco fa sentire il suo abbraccio a tutta l’umanità.

L'ECO di San Gabriele
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