Da piccolo non ho avuto grandi sogni. Pensavo di passare gli anni senza spingere il naso oltre la siepe del villaggio di provincia dove sono nato. Ma poi la vita ha avuto più fantasia di me. E così ho potuto incontrare popoli d’ogni razza e nazionalità, vedere facce d’ogni colore, ammirare linguaggi e meraviglie dell’universo.
Avviato ormai verso il crepuscolo, noto tuttavia che non si finisce mai di imparare. Le mode passano veloci come gli allenatori del Milan e i nomi delle tasse sulla casa. Una volta c’era l’autoscatto con lo sfondo del Colosseo o della torre di Pisa: si piazzava il cavalletto, un click e l’operatore si fiondava (spesso inutilmente) nel gruppo. Adesso si chiama selfie, nome che sembra una creatura del sottobosco uscita dalla saga di Tolkien e che ha contagiato perfino papa Francesco.
Da qualche tempo sento dire “ci metto la faccia” non solo dal premier Renzi. Ma la frase l’ha coniata un ex un ministro: “Entro il 2013 tutti i cantieri della A3 saranno terminati, io ci metto la faccia”. Da schiaffi. Chi percorre la A3, per intenderci la famigerata Salerno-Reggio Calabria, sa come ancora oggi stanno i lavori.
Si parla di deontologia professionale per i giornalisti. E di codice etico per i calciatori, inventato dal ct della Nazionale Cesare Prandelli che lo interpreta come gli italiani il codice della strada. Vabbe’ che tutto il mondo è paese. Investita da scandali, perde popolarità la monarchia spagnola e abdica Juan Carlos, che ci aveva messo del suo con spericolate cacce all’elefante e altre esperienze, diciamo così, avventurose.
Leggo che gli italiani lavorano 200 ore più dei danesi, 300 più dei tedeschi e olandesi. Naturalmente guadagnando meno. Ma c’è da dire che, adesso come adesso, il lavoro non viene nemmeno calcolato, dal momento che non c’è. Chissà, forse conviene pagare le ore che intercorrono tra un lavoro e l’altro. In compenso aumentano le tasse. Io viaggio sempre meno con la fantasia, per paura che l’Agenzia delle entrate tassi anche questa.
Intanto alla faccia della crisi Alice Rohrwacher, dopo il trionfo a Cannes col film interpretato dalla sorella Alba e Monica Bellucci, è raggiante per il Gran Prix della giuria: “Le meraviglie è una fiaba che un po’ fa ridere e un po’ fa piangere. Chiedetemi e sono felice” insiste riecheggiando il film commedia del trio comico Aldo Giovanni & Giacomo. Sottolinea a proposito Giacomo: “Facendo i comici non si è lontani dal vangelo, il messaggio cristiano è gioia, non si ride mai da soli, si ride sempre con qualcuno”.
Ride senza vezzi da star anche Deborah Iurato, la 22enne ragusana vincitrice di Amici: “Che soddisfazione vincere. Il premio da 150mila euro lo darò ai genitori, è grazie ai loro sacrifici che sono arrivata fin qui”.
Ma ormai è tempo di ferie, tempo di sagre e tempo di festival. Nelle sagre si mangia, si beve, si balla. Nei festival si può ascoltare e guardare. Per chi ha problemi di colesterolo, una dignitosa soluzione.