di Alessandro Macchia,
Galaad Edizioni, pp.154, euro 15,00
Negli anni Sessanta Benjamin Britten interrompe la sua fortunata sequenza di opere teatrali per dedicarsi alla composizione di una trilogia di sacre rappresentazioni. Sembra un drastico cambio di rotta: è invece il logico esito di una riflessione che non ha mai contemplato una linea di demarcazione netta fra sacro e profano. La rilettura dei valori del Cristianesimo per il tramite di Wystan H. Auden è accompagnata dalla scoperta della filosofia personalista del primo novecento: ne consegue un più forte riconoscimento della potenza del gesto della Carità e dell’incontro con l’altro uomo come argine al caos e come balsamo per le ferite dell’atomizzazione sociale dell’umanità contemporanea.