LA MARSICA DELLE MERAVIGLIE

La Valle Roveto, attraversata dal fiume Liri e circondata da montagne, è un angolo di paradiso per gli amanti della natura, della storia e naturalmente delle specialità gastronomiche

In una bella valle che incornicia un suggestivo castello è posizionato Balsorano, spettacolare “Borgo Autentico d’Italia”. La Valle Roveto, attraversata dal fiume Liri e circondata da montagne, è un angolo di paradiso per gli amanti della natura, della storia e naturalmente delle specialità gastronomiche. Una location, con tanto di castello, che ha ospitato nei secoli più o meno sfaccendati, nobili, cavalieri, dame e molto affaccendati pastori, contadini e massaie. Donne, queste ultime, energiche ed eclettiche che con disinvoltura estrema si adoperavano nei campi, nelle stalle e nelle aie passavano dalla battitura del grano, prima dell’avvento delle trebbiatrici, e dei legumi a quella delle uova e del lardo in cucina. Da sempre impegnate, ieri e oggi, senza soluzione di continuità, durante il periodo pasquale a preparare in particolare due specialità: i calascinetti, deliziosi ravioli ripieni di pecorino stagionato e formaggio di latte vaccino, speziati con il pepe, e il piccillato un delizioso dolce realizzato con farina, zucchero e strutto, aromatizzato all’arancia. Altre bontà tipiche sono la carne di agnello, in particolare gli arrosticini, diversi tipi di formaggio e l’olio extravergine di oliva di altissima qualità. Questi ultimi, spesso, rientrano tra gli ingredienti di molte preparazioni culinarie. A ogni festività è usanza servire al termine del pranzo, la pizza dolce, il classico pan di Spagna farcito con la crema.

Il maniero, a cui sopra si è fatto riferimento, è il castello Piccolomini del secolo XV, ben conservato, a pianta pentagonale irregolare e torri circolari, caratterizzato da finestre con piccole bifore e numerose loggette pensili. Al suo interno si possono ammirare prestigiose camere da letto ammobiliate in modo lussuoso, splendida una coperta di seta con lo stemma nobiliare di famiglia. A tal ragione è stato set di molti film.

Altra peculiarità è l’Eremo di Sant’Angelo il più famoso santuario in grotta della zona, un tempo chiamato Monasterium in Cripta perché costituito da un grande e singolare anfratto roccioso probabilmente già utilizzato in età preistorica e citato in una Bolla Papale del 1296. A metà settecento, a ridosso dell’ingresso, furono costruiti dei piccoli locali per ospitare gli eremiti, all’interno troviamo attualmente tre cappelle dedicate a san Michele Arcangelo, a san Giuseppe, a sant’Antonio da Padova e alla Madonna dello Spirito Santo.

La Valle Roveto rientra nel più ampio territorio della Marsica, in provincia di L’Aquila. Questa area storico geografica dell’entroterra abruzzese nei tempi antichi era abitata dal popolo italico dei Marsi. Interessante la cucina tipica locale che prevedeva, prima del prosciugamento del lago del Fucino (terzo in Italia per estensione), piatti di pesce che affiancavano quelli, tuttora presenti, della tradizione agropastorale, ovvero, piatti robusti e genuini come: maccheroni alla chitarra, sagne e fagioli, sagne al ragù di coniglio e zafferano, fettuccine al sugo di anatra, gnocchi con sugo di carne e aglio orsino, le buonissime minestre della “cucina povera”, i ranati di Capistrello gustosa ed energetica zuppa di cereali (grano, orzo e granoturco) e legumi (fagioli, ceci e cicerchie), la pecora alla cottora e la capra alla pecorara. Riguardo ai contorni in questa zona non si temono confronti: patata del Fucino e carota dell’Altopiano del Fucino (entrambe Igp). Siamo alla frutta che qui è straordinaria: le autoctone nespole e mele della Valle del Giovenco (ove viene prodotto anche un rinomato miele) e la castagna roscetta della Valle Roveto (dove troviamo anche un olio sopraffino, condimento senza eguali, derivante dalla molatura dell’autoctona l’oliva monacella, Presidio Slow Food). Ora è tempo di servire il dolce tra tanti svetta quello delizioso e artistico realizzato con mandorle e miele: la croccante di Massa d’Albe, l’antica Alba Fucens alle falde del Monte Velino che fornisce le erbe per realizzare un famoso liquore digestivo che porta il nome di un importante ciclista del passato con cui possiamo, nel modo giusto, concludere la nostra scorpacciata di “specialità marsicane”.

L’Abruzzo: colori, profumi, sapori e “pietre parlanti”, una terra da gustare lentamente, contrada dopo contrada.

L'ECO di San Gabriele
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