Le società di calcio che giocano in Europa sono rappresentate da un organismo, ECA (European Club Association), il cui scopo istituzionale è quello di proteggere e promuovere il calcio dei club continentali. Ne è presidente Andrea Agnelli, che nel corso dell’assemblea del consesso – virtuale, a motivo della pandemia da Covid 19 – ha lanciato un appello, un allarme, un vero e proprio grido di dolore (scelga il lettore…): “Siamo ancora colpiti dagli effetti del Covid. Non ci sono i tifosi, i calciatori sono stressati a causa del calendario fitto di impegni. Inoltre, in due stagioni si sono persi dai 6,5 agli 8,5 milioni di incassi”. Si tratta di problemi che devono essere risolti al più presto: “Dobbiamo cambiare – ha ammonito Agnelli – o rischiamo di implodere. Il calcio, l’economia e la politica sono al bivio. Di recente, alcuni grandi investitori hanno mostrato il loro interesse per questo mondo, ma solo se cambiamo possiamo accogliere queste nuove possibilità”. Ed ha concluso citando il presidente del Consiglio Mario Draghi: “Se non ci muoviamo, rimarremo soli nell’illusione di quello che siamo, nell’oblio di quel che siamo stati e nella negazione di quel che potremmo essere”.