IL TEMPO DEL CENACOLO E LA PENTECOSTE

Celebrata la grande solennità della Pasqua, mi piace invitarvi, cari amici dell’Eco, a ripensare all’esperienza vissuta dai discepoli nel Cenacolo. Gesù aveva chiesto ai “suoi” di fermarsi a Gerusalemme in attesa dello Spirito Santo: “Io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto” (Lc 24,49). Dopo l’ascensione di Gesù, negli Atti degli apostoli Luca scrive che i discepoli “entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tom-maso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui” (At 1,13-14). Ho trascritto il testo perché Luca ci dice come era ripresa la vita di coloro che erano rimasti fedeli a Gesù, nonostante la paura e la fuga durante la cattura del maestro nell’orto degli ulivi. Ed è bello sapere che Maria, la madre, è con loro! Li sostiene e li incoraggia con la sua presenza! Mi auguro che anche voi, cari amici, abbiate vissuto il mese di maggio, dedicato a Maria, in sua compagnia, nell’attesa della Pentecoste: la discesa dello Spirito Santo. È l’inizio del tempo della chiesa.

Come gli apostoli hanno trascorso questo tempo? Le uniche indicazioni che abbiamo ci riportano sia ad una ripresa dell’attività (Gv 21,3: Pietro disse loro: Io vado a pescare! Gli dissero: veniamo anche noi con te!), sia alla sosta nel luogo dove Gesù aveva celebrato l’ultima cena e dove sembra fare riferimento Luca nel brano citato prima. Idealmente presenti in questo luogo, una stanza al piano superiore, parliamo dello Spirito Santo. Noi crediamo che lo Spirito Santo, terza persona della santissima Trinità, è Dio come il Padre e il Figlio (YC 113).

Nell’antico testamento l’azione dello Spirito si identifica con Dio stesso (Jahvéh) che interviene nella creazione, nei profeti o nel trasmettere all’uomo la capacità di conoscere Dio, Creatore e Padre (YC 113). Il nuovo testamento ci spiega l’identità e il ruolo dello Spirito Santo nella vita di Gesù (YC 114): nella incarnazione (Mt 1,18), nel battesimo di Gesù (Lc 4,16-19); e Cristo ne parla agli apostoli più volte nel discorso fatto dopo la lavanda dei piedi (leggi i capitoli 14-16 nel vangelo di Giovanni) quando lo promette come “dono” per gli apostoli. Una promessa che secondo lo stesso evangelista (il discepolo che Gesù amava) si compie dall’alto della croce quando Gesù, morendo, consegna lo spirito e quando appare dopo la risurrezione, “soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,22). Cinquanta giorni dopo la sua risurrezione, il Signore invia dal cielo lo Spirito Santo sui suoi discepoli e la promessa si realizza definitivamente, dando inizio al tempo della chiesa (YC 118).

Il giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo fa degli apostoli in preda al timore, dei coraggiosi testimoni di Cristo. “Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi… ciascuno li udiva parlare nella propria lingua” (Atti 2,4.6b); in poco tempo più di mille persone si fanno battezzare. Il racconto fatto da Luca negli Atti degli apostoli, ci mostra che la chiesa esiste sin dall’inizio per tutti; essa è universale e missionaria, parla a tutti gli uomini, supera i confini etnici e geografici e linguistici, e può essere compresa da tutti.

CARO AMICO O AMICA che stai seguendo questa lettura-commento di YouCat, non credi che papa Francesco, ricordando spesso che tutti i battezzati hanno il compito di annunciare e testimoniare la gioia del vangelo, ci stia trasmettendo proprio l’esperienza dei primi discepoli? Per questa ragione, ti invito a confrontarti con un’ultima domanda che ti rivolgo con le parole di YouCat 120: “Cosa opera lo Spirito Santo nella tua vita?” Se hai già ricevuto il sacramento della cresima, verificati seriamente con questa risposta: Lo Spirito Santo mi apre a Dio, mi insegna a pregare e mi aiuta a stare vicino agli altri! È vera anche per te, questa risposta?

Se hai dei dubbi o non sei ancora convinto di quanto hai letto, ti suggerisco una bella preghiera: O Maria, madre e regina del cenacolo, tu che guidasti i passi degli apostoli del tuo Gesù, insegnaci a sostare con te in ascolto della parola. Tu che suggeristi, giorno per giorno, le invocazioni e la supplica, prega con noi e per noi, perché accogliamo oggi il dono dello Spirito Santo. Aiutaci tu a rendere disponibile la mente, pronto il cuore e ferma la volontà, perché come te, madre e maestra di vita spirituale, pronunciamo il nostro sì alla volontà del Padre. Il Paraclito consolatore, promesso dal tuo Figlio, ci rinnovi, ci fortifichi, ci renda testimoni e missionari del vangelo nel mondo. Amen.

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