IL SARTORIALE HI-TECH AL METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK

Capo sartoriale contro capo industriale? Un tempo forse, oggi non più. Il Metropolitan Museum di New York (Met) offre un nuovo punto di vista nel contrastato rapporto tra lavoro artigianale e confezione. La mostra Manus x Machina: Fashion in an Age of Technology, aperta al pubblico dal 5 maggio al 14 agosto 2016 prossimi, sarà dedicata alla dicotomia tra la haute couture, interamente realizzata a mano e il fashion prodotto in fabbrica. “Tradizionalmente, la distinzione tra l’alta moda e il prêt-à-porter era basata sui capi realizzati a mano e quelli confezionati in serie dalle macchine – spiega in una nota il curatore della mostra Andrew Bolton – ma ultimamente questa distinzione è andata scemando, perché entrambe le produzioni utilizzano indistintamente le due tecniche”. I modelli realizzati attraverso le tecniche del ricamo, della plissettatura e della merlettatura, rigorosamente eseguiti a mano, saranno alternati a pezzi hi-tech, a quelli creati utilizzando la tecnologia della sagomatura a caldo, del taglio laser. Oltre 100 capi – da un vestito di Worth datato 1880 fino a un look Chanel by Karl Lagerfeld della collezione primavera estate 2015 passando per le creazioni di Cristobal Balenciaga, Pierre Cardin, Hussein Chalayan, Gabrielle Coco Chanel, Christian Dior, Mariano Fortuny, Hubert de Givenchy, Rei Kawakubo (Comme des Garçons), Helmut Lang, Miuccia Prada, Paul Poiret – dimostreranno come la convivenza non è solo possibile ma assolutamente necessaria.

L'ECO di San Gabriele
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