Tra i presidenti delle federazioni sembra abbastanza diffusa la sensazione che sia necessario con l’inevitabile ricambio – inevitabile perché la legge non consente a Giovanni Malagò di ripresentarsi – anche un cambio di passo, un cambio di ritmo come ha detto il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli. “Serve discontinuità, assolutamente. Non per criticare per forza la situazione passata, ma credo che ci sia la necessità di cambiare ritmo”. “Non è un problema di contro o a favore di questo o di quello – ha aggiunto Barelli – ma stanno cambiando gli scenari e il presidente del Coni che verrà dovrà incentivare la voglia del Governo e del Parlamento a sostenere il volontariato sportivo e le associazioni che sono i protagonisti dello sport italiano. Bisogna avere discontinuità per avere dialogo facendo due passi indietro, e non due avanti, nel rapporto con la società e il Governo. In prima fila vanno le associazioni sportive, gli atleti, i tecnici e i volontari”. Sul prossimo presidente, il numero 1 della Fin ha sottolineato come “debba rappresentare uno stacco netto con il passato per aprire una nuova fase. Noi abbiamo fondamentale bisogno della sinergia con il Governo per sostenere l’attività motoria, sportiva e agonistica. E questo lo si fa solo colloquiando ed essendo convincenti e non andando in una contrapposizione che non ha nessuna logica”.
