Bere nell’arco di una settimana due litri o più di bevande zuccherate, anche con dolcificanti artificiali, espone a un rischio maggiore di fibrillazione atriale.
È quanto emerge da uno studio cinese che ha preso in considerazione i dati genetici relativi a 200mila adulti inseriti nel database della UK Biobank, senza diagnosi di fibrillazione atriale, che hanno risposto a questionari relativi alla dieta. Nel corso del periodo di indagine sono stati registrati 9.362 casi di fibrillazione: rispetto alle persone che non consumavano bevande zuccherate, tra i consumatori di questi prodotti, è stato registrato un aumento del 20 per cento del rischio di fibrillazione atriale.
I ricercatori inoltre hanno rilevato come bere circa un litro a settimana di succo puro e non zuccherato di arancia o di verdure si associa a una riduzione del rischio di fibrillazione dell’8 percento.