Mi ha raccontato un amico – mio coetaneo – che, mentre faceva la fila in un supermercato, un giovane che lo precedeva, riferendosi a lui, avrebbe detto a mezza voce al suo compagno: “Facciamo passare sto vecchio”. Mi è tornata alla mente una situazione simile. Passeggiando per i lunghi corridoi del liceo dove insegnavo, un giorno m’imbattei con un ragazzo espulso dalla classe perché disturbava la lezione. A me che gli chiedevo “Perché ti ha cacciato?”, egli rispose: “Perché è un vecchio e non capisce noi giovani”. Al che gli feci notare: “Ma la vecchiaia, secondo te, è un fatto anagrafico o una situazione dell’anima?”. Lui comprese il senso della domanda e rispose decisamente: “No. È un fatto anagrafico. Altroché!”. In qualche modo era impossibile non dargli ragione. Almeno in parte.
A pensarci bene, però,
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