E in fondo cecinesi

Altri tempi, va da sé, anche quelli di oggi, e nei quali si registra un massiccio e diversificato interesse di soggetti economici, e anche macroeconomici, proprio intorno al “pianeta calcio”, dai cinesi di Milano sponda Inter ai fondi Elliott che sembra gravitino nel Milan, per finire – ci consenta l’amabile lettore il calembour – alla toscanissima esclamazione “ovvìa, e c’è cinesi” pronunciata in modo da essere intesa soprattutto nel senso di abitanti di Cecina, cittadina in provincia di Livorno.

L’Inter di oggi si rimira intanto nella meritata conquista dello scudetto, numero 19 nella storia del Biscione, poco importa se conquistato grazie anche all’opera di due soggetti, il dt Beppe Marotta e l’allenatore Antonio Conte, di iniziale fede juventina. Anzi, è addirittura meglio: senza contare che il patron Moratti s’è finalmente potuto togliere di dosso quell’immanenza bianconera durata quasi due lustri. Un’immanenza a dire il vero incredibile e che ha lasciato di stucco finanche John Elkann, insolito e attonito spettatore dell’ultima disfatta, per di più casalinga, di una squadra, per la quale spendono (danari) e spandono (almeno quest’anno fiele) proprietari, azionisti e tifosi di fede juventina.

L'ECO di San Gabriele
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