CHE FICO!

Se ne infischia del caldo e dei climi aridi, assorbe grandi quantità di Co2, è un super cibo in grado di sfamare milioni di persone e animali nelle zone più inguaiate del pianeta. Stiamo parlando del fico d’India che in effetti è un cactus di origine messicana, l’opuntia ficus-indica. Viene coltivato da secoli anche nel bacino del Mediterraneo e la Fao intende valorizzarlo per le sue innumerevoli qualità: efficienza idrica, resistenza all’inquinamento atmosferico, proprietà nutrizionali e quindi è ritenuta una risorsa straordinaria da utilizzare in moltissime aree semi-desertiche. Merito di un particolare metabolismo che contraddistingue questa pianta. Un esempio, rispetto alla barbabietola regina dei mangimi, richiede l’80% di acqua in meno a parità di biomassa, ovvero per produrre la stessa quantità di foraggio. Consente perfino di allevare insetti per la produzione di coloranti naturali. Sono edibili non solo i frutti ma anche le foglie consumate fresche o conservate, come già avviene nella sua terra di provenienza, le nopalitos, infatti, sono utilizzate per nutrienti insalate, zuppe e frittate.

L'ECO di San Gabriele
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