CESARE DE TITTA

CESARE DE TITTA Umanista e latinista insigne morì a 71 anni, nel 1933, a Sant’Eusanio del Sangro, paese natio. Rimasto orfano, a sedici anni ricevette dal Comune un assegno mensile per frequentare il seminario di Lanciano. Dopo aver scritto Saggi di traduzione di Catullo fu incaricato dal ministero della Pubblica istruzione di insegnare latino nei ginnasi del regno. Accanto ai suoi studi intorno al latino, De Titta è ricordato per una vasta produzione di versi dialettali che rimangono tra i più belli della poesia vernacola abruzzese. Importante, tra le sue opere, una grammatica della lingua italiana.