Benvenuto Natale

Ecco Natale con la sua atmosfera di festa, luce, tenerezza e …lezioni di vita. Dal Natale ci attendiamo innanzitutto speranza, coraggio e ottimismo. Ne abbiamo bisogno. Infatti è difficile essere ottimisti di questi tempi. Forse non è mai stato facile. Ma in questi ultimi tre anni si sono susseguiti tanti eventi negativi e calamità da indurre lo scoraggiamento e la depressione. Cominciò il Covid 19 nel 2020. Seguì la crisi economica con i prezzi dell’energia schizzati alle stelle e in contemporanea la crisi climatica che, purtroppo, continua in crescendo. A febbraio dell’anno scorso è scoppiata la guerra russo-ucraina, seguita il 7 ottobre scorso, dalla guerra Israele- Hamas in Palestina. Di male in peggio. Purtroppo ormai ci siamo quasi abituati alla nostra razione quotidiana di distruzione, morti e feriti. Aggiungi che è un po’ tutto il mondo che è in subbuglio e che ai morti delle guerre bisogna aggiungere quelli della fame, delle migrazioni, una sfida quest’ultima che molte nazioni sembrano non voler affrontare sul serio, si chiudono a riccio e alzano muri. Decisamente non è una bella situazione.

E allora, benvenuto Natale a portarci speranza e fiducia nel futuro perché ci ricordi la nascita di un bambino e la nascita di un bimbo è già segno di speranza. Tanto più che crediamo che quel Bambino sia il figlio di Dio, Dio stesso che si fa uomo, uno di noi, venuto ad abitare fra di noi. Dio non ci disprezza, ci ama tanto da farsi nostro compagno di viaggio qui su questa terra. Ci ha dato la prova che Dio non solo non è contro di noi, ma è tutto a nostro favore.

Benvenuto Natale a presentarci un Dio che non è venuto tra noi nella potenza per imporsi a noi con la forza. È venuto in punta di piedi, nell’umiltà, nel silenzio, nel rispetto della nostra libertà. Ha scelto come prima dimora una grotta, non i luoghi del potere, della ricchezza, del prestigio. A proteggerlo solo i suoi due giovani genitori.

Benvenuto Natale a ricordarci che Gesù si è fatto conoscere innanzitutto agli umili, ai pastori. Sì anche ai dotti, i magi, perché infaticabili ricercatori di sapienza, disposti ad affrontare un lungo ed estenuante viaggio per conoscere la verità.

Benvenuto Natale a mostrarci che Gesù ha voluto nascere all’interno di una famiglia, sentire l’amore e l’autorità di una mamma e un papà, ricevere la prima educazione da loro, obbedendo a loro, esaltando così il calore e il ruolo della famiglia. E non ha avuto paura di sporcarsi le mani con un lavoro manuale.

Benvenuto Natale a suggerire alla pietà popolare la sensibilità di mettere accanto a Gesù nella grotta, oltre ai genitori, due umili animali, un bue e un asinello, compagni pazienti del lavoro e della fatica degli uomini, elevandoli alla dignità di primi “conviventi” del Figlio di Dio fatto uomo.

Natale torna, ancora una volta, a insegnarci la solidarietà e la condivisione, a rammentare a chi crede, che Dio ha voluto diventare figlio dell’uomo, perché l’uomo diventasse figlio di Dio. “Non ritenne un privilegio l’essere come Dio…”. Ha preso del nostro, ci ha dato del suo: ha condiviso con noi la sua ricchezza, ci ha resi suoi fratelli e quindi coeredi di Dio.

Natale porta speranza e ottimismo, non perché fa sparire per incanto difficoltà e problemi, ma perché offre il coraggio, l’energia e la costanza per affrontarli e trasformarli in opportunità, in compagnia e sinergia con Colui che sa trarre il bene anche dal male, la gioia anche dalla sofferenza, la vita anche dalla morte.

Benvenuto Natale a ricordarci, ancora una volta, che un mondo diverso, solidale, giusto e bello, è possibile, nonostante tutto, se ognuno fa la sua parte. A ben pensarci, Natale è la più bella e utile rivoluzione possibile!

L'ECO di San Gabriele
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