Alle falde del Gran Sasso

La storia di un grande luogo di fede

Il libro-ricerca di Silvio Di Eleonora ripercorre e chiarisce le vicende del convento francescano che oggi è diventato il santuario di San Gabriele.

Un racconto affascinante di un conventino costruito in una zona incantevole, ma alla fine del mondo, che nel giro di 6 secoli si è trasformato in uno dei più grandi santuari della cristianità.

È la storia del santuario di san Gabriele che nasce nel XVI secolo come convento francescano, con una chiesetta, quella che ha conosciuto Gabriele, una delle prime, se non la prima, dedicata all’Immacolata.

Una bella tradizione voleva che fosse stato fondato nel 1216 da san Francesco chiamato a mettere pace fra due famiglie patrizie in conflitto per motivi di confini. In segno di gratitudine per la pace ritrovata le due famiglie avrebbero donato al Poverello un’area di terreno a cavallo dei due confini per costruire un conventino come testimonial e monumento alla pace.

Troppo bello per essere vero, non ci sono documenti che comprovano questa bella leggenda.

I passionisti arrivano nel conventino di Isola nel 1847 chiamati dal vescovo di Penne (PE). Il 10 luglio 1859 vi giunge confratel Gabriele dell’Addolo-rata, che vi morì il 27 febbraio 1862. Quattro anni dopo il convento venne chiuso dal governo liberale. Ma gli isolani non si rassegnarono e il sindaco corse a Firenze, nuova capitale del Regno d’Italia, per chiedere il ritorno dei passionisti. Durò poco, nell’ottobre del 1881 il convento venne chiuso definitivamente. Ma il 17 ottobre del 1892 avviene l’esumazione del corpo di Gabriele per iniziare la causa di canonizzazione del giovane passionista. È l’inizio di quella che alcuni hanno chiamato l’epopea di san Gabriele.

La seconda parte del volume Dall’antico convento francescano all’attuale santuario di San Gabriele (Ricerche&Redazioni, pp. 191, euro 35,00) è la trascrizione della “Platea”, cioè la cronaca del convento scritta da un religioso come si usa nei conventi passionisti. Attraverso questo documento, di per sé riservato, si viene a conoscere la costante crescita dei pellegrini e l’impegno dei passionisti per sviluppare quello che è oggi il santuario di san Gabriele.

Ultima nota. Il convento dal suo inizio a oggi è stato chiuso, soppresso 4 volte, ma è risorto sempre più bello e più grande di prima.

L’autore è Silvio Di Eleonora, di Isola del Gran Sasso, insegnante, studioso, ricercatore, topo d’archivio, che ha all’attivo molti libri sul Territorio e si è mantenuto giovane scalando il Gran Sasso, anche il proibitivo Paretone.

L'ECO di San Gabriele
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