Abruzzo e stereotipi

Caro abruzzese, che ti accingi a salutare l’anno nuovo con la speranza di qualche cambiamento che renda meno faticosa l’esistenza quotidiana. Come si dice? “la speranza è l’ultima a morire”. Intanto, potremmo accontentarci di cose, se non proprio materiali, almeno simboliche. Non costano nulla.

Cosa ci sarebbe di più miracoloso se il 2024 avesse portato con sé definitivamente via una serie di luoghi comuni o di stereotipi che affliggono la nostra gente dai tempi dell’“Intervallo” della Rai? Quando, ad esempio, sullo schermo, per simboleggiare l’Abruzzo, non apparivano le bellezze architettoniche e paesaggistiche della regione, ma un gregge di pecore.

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