La trama di un sogno d’Oriente si dipana tra sete preziose, fantasie batik e gli azzurri del cielo e del mare. La collezione primavera estate di Vittorio Camaiani, presentata nella seducente Galleria del Cardinale Colonna a Roma, ha incantato gli oltre trecento ospiti. A presentare il défilé Elena Parmegiani, direttrice eventi della prestigiosa location nobiliare e della Coffee House di Palazzo Colonna. La tematica centrale, molto cara al designer, è il viaggio. Legato all’Indonesia da anni, con questa collezione Camaiani porta in scena l’estetica raffinata e lineare di quelle terre lontane. A ricordare l’Oriente troviamo la fluidità, l’eleganza delle linee e dei gesti, ma anche aspetti più visivi come i colori, la vegetazione, i tramonti, in una fusione continua con il nostro immaginario occidentale. Ogni pezzo fa dimenticare l’esistenza di un confine tra i due mondi. Le camicie fluide si chiudono con l’obi giapponese, su molti capi ritroviamo colli alla coreana. Gli abiti da sera, che a tratti evocano atmosfere di Shanghai degli anni Trenta, ci fanno immaginare serate mondane che potrebbero svolgersi a Londra come a Kuala Lumpur. Una donna essenziale e raffinata che indossa camicie di organza abbinate a pantaloni dal taglio smoking, gilet in seta chiusi da alamari realizzati completamente a mano e infine abiti da sera realizzati in doppio chiffon e crepe di seta. La palette cromatica della collezione vira dai verdi della giungla tropicale, agli azzurri del cielo e del mare, fino ad arrivare al beige e al bianco che simboleggiano lo stile orientale attraverso ruvidi lini, cotone e sete. Tanti disegni a stampa o fatti a mano su disegno dello stilista e realizzati da Quarzia, azienda italiana che opera a Bali. Rafia per gli accessori con i cappelli a pagoda di Jommi Demetrio e le ballerine flat di Lella Baldi.
A ROMA SFILA L’ORIENTE DI CAMAIANI
