A FABRIANO LA MOSTRA DA GIOTTO A GENTILE

Due secoli a confronto – il due e trecento – così come le tecniche usate in quel periodo a Fabriano, centro di scuola pittorica, dagli artisti che operarono in zona e che vanno da Giotto a Gentile. Fino al 30 novembre è possibile ammirare un centinaio di opere che costituiscono l’ossatura della mostra curata da Vittorio Sgarbi Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano tra Due e Trecento. Quattro i luoghi in cui essa si articola: la pinacoteca Molajoli, le chiese di Sant’Agostino e di San Domenico e la cattedrale di San Venanzio. In esposizione:  dipinti, pale d’altare, affreschi staccati, oreficerie, miniature, manoscritti e codici rari. La rassegna vuole evidenziare l’influsso giottesco che ha esercitato sulla scuola fabrianese e che ha avuto nel maestro di Campodonico un interprete di primo piano. Ad Allegretto Nuzi si collegano, invece, le sculture in legno tagliato e dipinto di cui fu un caposcuola, mentre di Gentile, maestro del gotico internazionale, sono presenti alcuni capolavori come la Crocefissione del polittico di Valleromita  di Fabriano, ora a Brera, o la raffinata Madonna dell’umiltà del museo di San Matteo di Pisa.

 

L'ECO di San Gabriele
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