QUEL MANTELLO SUL BRACCIO

La signora Addolorata Guido, una devota del santo, di Noha (Lecce), in visita al santuario, ha voluto raccontare la sua personale esperienza. Nel marzo dello scorso anno cominciai ad avvertire un forte dolore al braccio. Il mio medico mi diede alcuni calmanti ma il dolore aumentava ogni giorno di più. Per tre settimane non riuscivo a sopportare il dolore e allora mi decisi a fare una risonanza che rivelò che la cuffia del braccio era rotta. I medici non riuscivano a capire l’origine del male, forse era dovuto a un forte dolore reumatico. Iniziai a fare alcune punture e solo un venerdì della fine di marzo vidi un miglioramento.

La mattina seguente vidi in sogno tre persone che mi passavano davanti. L’ultima mi toccava il braccio col mantello, era san Gabriele. Io mi svegliai e chiamai mia figlia e le gridai: “Il braccio, il braccio, come mai non ha niente? Io non sento più niente!”. La dottoressa mi controllò e mi disse che non c’era più niente, il braccio era guarito e doveva trattarsi di qualcosa di prodigioso. Mi disse di tornare a casa e poi, se il male si fosse ripresentato si sarebbe potuto intervenire. Ma non ce ne fu più bisogno, san Gabriele mi aveva guarita. Lo ringrazio di cuore e voglio ringraziare anche i padri del santuario per aver portato la sua urna in pellegrinaggio nella mia cittadina nel novembre 2013.

 

L'ECO di San Gabriele
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