La Romagna è terra vivace e ricca di tradizioni, anche religiose, particolari. Una di queste è quella della Pasquella. Il canto della Pasquella inizia alla sera del 5 gennaio. I pasqualotti, riunendosi in gruppo, passano per le strade e le case portando la buona notizia della nascita di Gesù e augurando un buon anno venturo. Generalmente, quanti ricevono questo annuncio e questo augurio rispondono generosamente col dono di qualche cosa da mangiare e un poco di vino che tiene allegra la brigata. Il nome pasquella, però, fa riferimento al vero centro del messaggio di questi personaggi che prima di congedarsi invitano i presenti a prepararsi al meglio alla Pasqua ormai vicina. La canzone della Pasquella si compone di un nucleo di strofe ormai consolidato, ma si può arricchire con strofe e stornelli sempre nuovi e diversi che vengono fatte a piacimento sui personaggi e sui fatti della famiglia o del paese in cui il canto si recano. Tra gli stornelli cantati durante la pasquella, generalmente non manca un riferimento a una delle figure mitiche della terra di Romagna, quella del brigante noto come Passator cortese (al secolo Stefano Pelloni, 1824-1851).
E DALL’EPIFANIA ARRIVANO I PASQUALOTTI
