Occorre ridurre il divario
Le politiche sociali nazionali ed europee cercano, in qualche modo, di frenare un fenomeno che di fatto sta creando tensioni sociali ed emarginazione. Ecco una rapida panoramica nel campo degli interventi
Da tanto tempo il divario tra i pochi, molto ricchi, e i tanti, molto poveri, si allarga in maniera esponenziale anche all’interno del mondo occidentale. Ciò crea tensioni ed emarginazioni sempre più gravi all’interno delle nostre città e aree rurali. Le politiche sociali nazionali ed europee cercano, in qualche modo, di frenare tale fenomeno negativo favorendo un riequilibrio all’interno dei territori pur nelle mille difficoltà che si incontrano sulla strada che conduce verso tale obiettivo. Il campo degli interventi è molto ampio per cui proviamo a rendere una rapida ed utile panoramica. Iniziamo dal fondo per il contrasto della povertà alimentare a scuola, destinato a fornire contributi economici alle famiglie in difficoltà e che non riescono a pagare le rette per la ristorazione scolastica dei figli nelle scuole primarie. Si riconoscono, poi, gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti del settore dei call center e del settore della pesca marittima (compresi i soci lavoratori della piccola pesca) in caso di cd. fermo pesca. Vengono migliorati i requisiti di accesso alle misure che hanno sostituito il cd. reddito di cittadinanza ossia l’assegno di inclusione ed il supporto formazione lavoro, di cui sono beneficiari, attualmente, anche diverse migliaia di cittadini abruzzesi. Per quanto riguarda l’Assegno d’inclusione (Adi): il requisito Isee del nucleo familiare da non superare viene portato a 10.140 euro; il valore del reddito patrimoniale familiare di base da non superare sale a 6.500 euro annui; si adegua il beneficio economico fino alla soglia di 6.500 euro annui ovvero di 8.190 euro annui se il nucleo familiare è composto anche da persone anziane o disabili gravi, così come il contributo per l’affitto sale a 3.640 euro annui.
Relativamente al Supporto formazione lavoro (Sfl) si prevede, più o meno, lo stesso adeguamento nei requisiti d’accesso e, inoltre, l’importo mensile erogato risulta incrementato a 500 euro. Viene, altresì, istituito un bonus per le nuove nascite, al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, il quale prevede il riconoscimento per ogni figlio nato o adottato un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo a quello di nascita o adozione. Detta somma non concorre alla determinazione del reddito complessivo. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’importo deve essere in una condizione economica corrispondente a un valore Isee non superiore a 40.000 euro annui.
Viene estesa la platea dei beneficiari del supporto al pagamento delle rette di asili nido e vengono incentivate le attività educative e ricreative, anche non formali, che coinvolgono bambini e adolescenti, al fine di contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale e, al contempo, favorire il protagonismo delle nuove generazioni.
Altro obiettivo prioritario da perseguire è il rafforzamento delle attività di orientamento e formazione al lavoro delle donne vittime di violenza per favorirne l’emancipazione e l’effettiva indipendenza economica anche attraverso l’erogazione del reddito di libertà. Sono riconosciuti appositi contributi per enti, organismi e associazioni di promozione dei diritti delle persone con disabilità con conseguente riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare.
Per finire viene istituito un fondo per incentivare i programmi di screening e prevenzione di malattie cardiovascolari e oncologiche organizzati dai datori di lavoro, al fine di promuovere la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori nonché favorire l’acquisto di defibrillatori semiautomatici e automatici da parte delle imprese.