La relazione tra consumo di vino e malattie cardiovascolari è stato indagato in numerosi studi scientifici. Ora i ricercatori del Department of Nutrition dell’università di Barcellona hanno pubblicato uno studio che costituisce un significativo passo avanti nella ricerca in questo campo. Hanno dosato l’acido tartarico urinario quale misura reale del consumo di vino in oltre mille soggetti che partecipavano allo studio. L’acido tartarico urinario, infatti, essendo una sostanza unicamente derivata dal vino, è una spia specifica per valutare la quantità di tale sostanza realmente bevuta.
I partecipanti che avevano concentrazioni di acido tartarico superiori a 15 microgrammi per millilitro, equivalenti 12-35 bicchieri di vino al mese, avevano una riduzione di eventi cardiaci fino al 50 per cento. Tali vantaggi erano più significativi per gli uomini rispetto alle donne, forse in relazione al fatto che le donne hanno comunque un numero minore di eventi cardiovascolari. Il vino in quantità moderata abbasserebbe il rischio cardiovascolare anche nei soggetti diabetici. La conferma che moderate quantità di vino proteggono il sistema cardiovascolare.