Le variazioni dei livelli di colesterolo nelle persone anziane possono esporle a una maggiore probabilità di sviluppare demenza rispetto ai coetanei con livelli di colesterolo più stabili. È quanto emerge da una ricerca americana che ha coinvolto 9.846 persone con un’età media di 74 anni che non soffrivano di demenza o altri problemi. I livelli di colesterolo sono stati misurati all’inizio dello studio e nel corso delle visite annuali successive.
Dopo aver preso in considerazione altri fattori di rischio per la demenza, quali età e ipertensione, i ricercatori hanno scoperto che coloro che facevano parte del gruppo con alta variazione dei livelli di colesterolo mostravano il 60 per cento in più di probabilità di sviluppare demenza rispetto a coloro che facevano parte del gruppo con bassa variazione. In particolare, è apparso evidente un collegamento tra le variazioni del colesterolo LDL, o “cattivo”, e il rischio di demenza e deterioramento cognitivo, mentre questa associazione non è apparsa evidente con l’HDL, o colesterolo “buono”, o con i trigliceridi. Questi risultati suggeriscono che le variazioni dei livelli di colesterolo potrebbero rappresentare un biomarker per identificare le persone a rischio di demenza.