di Giuseppe Molinari, Edizioni San Paolo
pp. 176, euro 16,00
Papa Francesco, in un discorso recente, ha affermato che per la formazione dei giovani, soprattutto per quella di chi è indirizzato al sacerdozio, una grande funzione modellatrice è rappresentata dalla lettura delle opere letterarie. Infatti, il pensiero che nasce dalla vita e dalle emozioni ha il potere di penetrare nell’anima, restandovi per sempre. Diciamo che monsignor Giuseppe Molinari, già arcivescovo dell’Aquila, è da sempre attento alla letteratura e alle sue implicazioni spirituali. L’ultima sua pubblicazione Tu dagli occhi così puri – Pensieri stravaganti di un povero cristiano. Le sue pagine si leggono d’un fiato grazie ad un periodare chiaro e semplice. Soprattutto perché l’autore, nelle sue argomentazioni, fa sintesi, non nella fredda dimensione intellettiva, ma nel cuore, vero centro della personalità umana. C’è un altro scrittore che si distingue per la stessa capacità di attingere la penna – direbbe Agostino – nel calamaio del cuore. Ed è il cardinal Angelo Comastri. Sia Molinari che Comastri vantano di avere una prosa emotiva. Tutti e due traggono spunto da un avvenimento, da una frase, da un autore, sviluppando poi la riflessione con citazioni e casi concreti. L’arcivescovo Molinari è un uomo di preghiera, ma anche un lettore curioso e instancabile, una persona trasparente, dai sentimenti e dalle amicizie sincere. Per questo nella prosa c’è un punto di forza che la rende gradita e autorevole. Quello di non essere polemico per principio. Molinari sa porsi con umiltà di fronte agli autori lontani dalla fede, cogliendo sempre il loro lato arricchente. Anche in quelli più problematici agli occhi di un vescovo. Passano così in rassegna, scrittori di ogni tipo. Da Pavese, Silone, Chesterton, a Bultmann, Renan, Augias… Il titolo nasce da una frase del profeta Abacuc, scandalizzato di fronte al male straripante nel mondo: “Tu dagli occhi così puri, – grida il profeta – che non puoi vedere il male e non puoi guardare l’oppressione, perché vedendo i perfidi, taci, mentre il malvagio ingoia chi è più giusto di lui?”. Al che il Signore gli risponde: “Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede”.
Questa la sua promessa… (Luciano Verdone)