Si, è vero, siamo ripetitivi dato che abbiamo affrontato tale questione più volte, ma dopo aver letto l’ultimo rapporto OXFAM, meritevole organizzazione internazionale che opera sul terreno del welfare, non possiamo esimerci dal riprendere alcune considerazioni. Tale studio ci informa, in tema di diseguaglianze e povertà, di una situazione tremenda e indecente, che suscita totale indignazione. Infatti da quel documento si evince che a livello internazionale cresce la disuguaglianza globale. Dal 2020 l’1% più ricco si è accaparrato quasi il doppio dell’incremento della ricchezza netta globale rispetto alla quota destinata al restante 99% della popolazione mondiale. Un conto è una diseguaglianza che si esplicita attraverso un reddito individuale che differenzia consumi e condizioni nel mercato, altro è quando questa diseguaglianza si traduce in mancanza di cibo o di acqua per intere popolazioni causando gravi sofferenze e addirittura morti tra i giovani e gli infanti. Venendo poi al nostro Paese, si registra che alla metà del 2024, il 10% (la percentuale più ricca della popolazione) possedeva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera delle nostre famiglie. Quattordici anni fa anni tale rapporto era pari a 6,3. Il nostro Paese, quindi, occupa da tempo le ultime posizioni tra i Paesi dell’UE attestandosi tra i più diseguali nella distribuzione dei redditi e dove si registrano quasi 6 milioni di poveri di cui un milione e mezzo di ragazzi.
L’unico dato positivo, studiando l’evolversi del problema, è conoscere e apprezzare quanto, in tema di solidarietà, venga realizzato grazie al serio impegno di moltissime organizzazioni di volontariato che quotidianamente operano su questo terreno. Ma ciò è del tutto insufficiente ed insoddisfacente. Ben altro si deve fare! Si comincino a mettere in moto interventi importanti, soprattutto attraverso la solidarietà istituzionale tra i vari Paesi. Inoltre i rappresentanti della politica si diano da fare concretamente per modificare nel profondo gli schemi economici che caratterizzano questo sviluppo diseguale all’interno del pianeta. Tutti, nessuno escluso, a parole si dicono d’accordo e pronti a operare in questa direzione. Ma come spesso accade, però, alle intenzioni non seguono i fatti…
Questa situazione incide negativamente, come abbiamo sempre affermato, non solo sulle singole famiglie o sui singoli cittadini ma anche sullo stesso sviluppo economico, sociale e anche culturale di ogni Paese. Si pensi allo squilibrio domanda-offerta nei mercati, il condizionamento sugli investimenti produttivi e dei servizi essenziali quali ad esempio sanità e scuola. Senza ovviamente dimenticare gli impegni oramai inderogabili sul versante dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente.
Ecco perché davanti a queste problematiche così rilevanti e di fronte alle inerzie che le caratterizzano non solo non bisogna desistere ma va auspicato, fortemente, l’impegno di tutti.
Ne vale assolutamente la pena!