DALLA GERMANIA CON PASSIONE

Michael 24 anni, Matthäus 28, Johannes Pauls 29. Sono tre giovani tedeschi. Michele era pronto a fare il poliziotto, Matteo lavorava già nella logistica, Johannes Paul viene dal seminario diocesano. Ora sono tre novizi passionisti. Il 14 aprile scorso sono venuti dalla Baviera a far visita a san Gabriele, modello e patrono di tutti i giovani e in particolare dei giovani passionisti.

I novizi sono giovani che desiderano entrare in una congregazione religiosa e per questo si sottopongono a un lungo periodo di discernimento sotto la guida di esperti di modo che la loro scelta finale non sia frutto di una infatuazione momentanea, ma sia consapevole, libera, matura. Si comincia come aspirante, che è colui si sente attratto dalla vita religiosa, rimane in famiglia continuando il suo lavoro o studio, guidato spiritualmente da lontano da un sacerdote. È una fase che può durare più anni. Se la volontà di diventare religioso e sacerdote persiste, il giovane può essere ammesso al postulato, la seconda fase di almeno due anni, che si svolge in convento dove vive da laico, ma intanto comincia a vedere e sperimentare se la vita di convento fa per lui. Se anche questa fase è positiva, a giudizio dei superiori, è ammesso al noviziato che dura un anno dedicato, sotto la guida di un maestro, alla maturazione spirituale e vocazionale: preghiera, meditazione, studio della storia e spiritualità dell’istituto. La prova è duplice: il giovane prova la vita di convento, il convento prova la vocazione del giovane. L’anno di noviziato termina con la professione temporanea dei voti religiosi: povertà, castità, obbedienza ai quali i passionisti aggiungono un quarto voto: quello di promuovere la memoria della Passione di Cristo per far conoscere a tutti l’amore che Dio dimostrato all’umanità soprattutto nella Passione e morte in croce.

Ma torniamo ai nostri novizi tedeschi. Apparivano sereni, disinvolti, gioiosi, anzi scherzosi. La gioia è sempre un segno di vocazione. Chiedo: pensate davvero di trovare la felicità in convento? La felicità ce la dona Gesù. Più siamo vicini a lui è più saremo felici, come è avvenuto per san Gabriele. Che cosa avete trovato di più difficile nella vita in convento? Michele: Alzarmi alle 5,30, ma mi sono subito abituato. Portate sempre l’abito passionista (senza il segno però che metteranno allo loro professione)? Non credete che l’abito vi allontani dalla gente soprattutto dai giovani? Matteo risponde: Al contrario, l’abito passionista ricorda a noi e agli altri di far memoria della Passione di Gesù, del suo amore. Provoco: Sono sicuro che pensavate di trovare in convento tutti santi e invece…, non siete delusi? Risposta fulminea di Michele: Non sono tutti perfetti come neanche io sono perfetto. Dobbiamo tutti cercare di migliorare. A proposito di san Gabriele che ne pensate? Johannes Paul risponde di scatto con un gesto: prende un quadretto di san Gabriele che aveva appena acquistato, lo bacia, lo porta sul petto. È lui Johannes Paul che appena arrivato in basilica corre subito a pregare davanti all’urna di san Gabriele. Quando il sacerdote all’inizio della messa presenta i novizi, arrivando a Johannes Paul assente sul presbiterio dice: Forse è stato rapito da san Gabriele!

Il sogno della loro vita: diventare missionari, far conoscere l’amore di Dio per l’umanità. I tre novizi faranno la loro professione temporanea di un anno il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Croce. Benedetto Ricini

 

L'ECO di San Gabriele
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