La bollitura del sugo di pomodoro non solo genera sapori accattivanti, ma può anche far venire idee brillanti. Come quella che ha avuto Valentina Latiano, avvocato e guida turistica a San Giovanni Rotondo (FG), dove sorge il celebre santuario di padre Pio. Valentina, costretta nei mesi del Covid a stare in casa come tutti, ha spopolato sui social con le sue musiche tradizionali fatte anche con attrezzi da cucina, pentole, coperchi, bottiglie, grattugie, scolapasta, mestoli e quant’altro le capitava a portata di mano durante la preparazione di pranzo e cena.
Valentina è una che da sempre si dedica alla ricerca delle tradizioni del Gargano e nel 2013 ha creato un gruppo di sole donne che cantano, suonano, danzano e girano tutta Italia per portare la genuina tradizione garganica. Si tratta delle Mulieres Garganiche, gruppo che nel 2000 è stato anche ambasciatore delle tradizioni popolari al Parlamento europeo.
Lo scorso 17 marzo le ho incontrate a Dour, una cittadina di 16 mila abitanti a 70 chilometri da Bruxelles dove sono stato per celebrare la festa di San Gabriele con gli emigrati. Sono tornato in Belgio esattamente dopo 40 anni, quando nel dicembre 1984 a Maurage, altro centro a sud di Bruxelles, accolsi la prima statua del santo arrivata dall’Italia grazie all’impegno di Nicola D’Orazio, giornalista di Pescara e fondatore della rivista Abruzzo nel mondo. Da allora la festa si è allargata in altre parti, come a Dour e La Louvière, città di 80 mila abitanti. Infaticabile animatore della festa è da anni Giulio Pompilii, con sua moglie Natalina e la figlia Catia, festa che fu iniziata alcuni decenni fa da Giuseppe Tulli.
Oltre alla festa religiosa, consistita in una messa celebrata per gli emigrati nella chiesa parrocchiale dove si venera una bella statua del santo, c’è stata una giornata italiana, organizzata dal Comune di Dour, il cui sindaco, Carlo di Antonio, già parlamentare europeo, ha i genitori originari di Penna Sant’Andrea (TE). Durante la festa si sono esibiti, davanti a 250 persone, Roppoppò, cantastorie abruzzese e le Mulieres Garganiche.
Ho chiesto a Valentina, fondatrice del gruppo garganico, di raccontarci la sua singolare storia.
Lei è avvocato, insomma, dalle aule dei tribunali ai palchi per suonare, cantare, danzare. Un bel salto…
La mia passione per la musica popolare nasce da piccola, prima ancora di scegliere il mio percorso universitario. Praticamente suonavo e cantavo già da anni prima di laurearmi in giurisprudenza. La mia passione artistica è andata avanti nonostante gli impegni professionali perché non posso fare a meno della musica nella mia vita.
Come e quando le è venuta l’idea?
Il progetto nasce nel 2013 durante una delle manifestazioni folk più importanti sul Gargano, il Carpino Folk Festival. L’intento è stato quello di valorizzare il ruolo della donna nella tradizione popolare come danzatrice, suonatrice e cantatrice perché le donne avevano un ruolo fondamentale nella divulgazione della tradizione.
Un gruppo di sole donne, una scelta che non ammette deroghe, niente parità di genere…
è un progetto al femminile perché nella mia terra nessuno mai ha cercato nella tradizione di dare il giusto valore alle donne. Le donne non erano solo mamme ma anche portatrici di cultura musicale e tradizioni. Con questo progetto ho voluto solo rivendicare il ruolo delle donne nella tradizione. Gli uomini hanno già conquistato tutto.
Voi utilizzate anche strumenti davvero singolari, pentole, mestoli, coperchi, bottiglie, insomma si tratta di musica fatta con strumenti poveri, semplici.
Mia nonna mi diceva sempre che loro condividevano momenti di tradizione incontaminata dopo una lunga giornata di lavoro nei campi e il tutto avveniva a tavola. Durante il pranzo o la cena quando, si iniziavano ad intonare canti, i presenti portavano il ritmo con quello che c’era in tavola. Considero questi strumenti l’essenza della vera tradizione.
Le tradizioni popolari spesso vengono riscoperte proprio dai giovani, questo è senz’altro un aspetto positivo.
La tradizione appartiene al passato ma siamo noi giovani e non che dobbiamo dargli un senso di continuità. Le tradizioni sono le nostre radici e i giovani non possono che riscoprirla e portarla avanti.
Nel vostro gruppo c’è anche una “infiltrata” non pugliese…
Sì, lei è una grande artista e si chiama Paola Di Lorenzo di Tortoreto. è una professionista di organetto con un ricco curriculum alla spalle. In tenera età accompagnava i pellegrini diretti a San Gabriele animando con il proprio organetto i momenti di ristoro dei pellegrini. Ha collezionato in più di cento gare di organetto numerosissimi podi, infatti casa sua è tappezzata di coppe. Non è un’infiltrata Paola, anzi con lei l’Abruzzo si è unito alla Puglia come da sempre è stato per queste due regioni con la transumanza.
Dove vi esibirete prossimamente?
Per quest’anno abbiamo un ricco calendario che ci vedrà protagoniste in diverse regioni d’Italia. Prossima-mente abbiamo due esibizioni una in Campania e l’altra nella Puglia salentina.
info: Mulieres Garganiche
di Valentina Latiano (347 0861845 – valentinalatiano@yahoo.it)