CAMMINARE INSIEME PER CAMBIARE IL MONDO

In questo numero diamo spazio a suor Claudia Maria Mundo, una religiosa delle suore francescane di Santa Filippa Mareri. Trentacinque anni, è originaria di Reggio Calabria e ha studiato Economia aziendale all’università Cattolica di Piacenza. Da gennaio 2020 fa parte di Economy of Francesco nel villaggio CO2 of inequalities. “Insieme a ragazzi e ragazze di tutto il mondo, rispondendo all’invito di papa Francesco di pensare con i poveri e non per i poveri, abbiamo provato a lavorare insieme con il desiderio di ‘ridurre’ le disuguaglianze, rendendo noi stessi un’alleanza vivente con i più vulnerabili delle nostre comunità”.

Cosa è cambiato dall’appello di papa Francesco lanciato nel 2019 a tutti gli economisti, imprenditrici e imprenditori?

Sicuramente sia a livello mondiale, con i villaggi, sia a livello locale nei diversi hub regionali e nazionali, sono nati diversi progetti nell’ambito imprenditoriale e accademico. Tante iniziative a carattere sociale e di democrazia economica ci hanno visti coinvolti. Credo però che il frutto più evidente dell’intuizione di papa Francesco sia stato il dare la possibilità a giovani di tutto mondo, accomunati dal desiderio di un’economia più umana, di incontrarsi, fare rete e gradualmente diventare fratelli e sorelle. In un mondo devastato da continui fratricidi il primo grande cambiamento è stata la certezza di non essere soli, che il bene, come il lievito nella pasta (cf. Mt 13,33), si fa strada trasformando silenziosamente e lentamente la realtà dal di dentro. Anche il solo fatto di impegnarsi insieme in un obiettivo comune gareggiando nello stimarci a vicenda (cf. Rm 12,10), condividendo scoperte e intuizioni, mettendo a servizio doni e talenti per il bene, provando ad attraversare le fatiche del camminare insieme allo stesso passo, che è quello degli ultimi, unendo le tante diversità dentro un’accoglienza libera e generosa e imparando un linguaggio sempre più inclusivo, credo sia una bellezza profetica che vada custodita, alimentata e fatta crescere.

Ci parla di un progetto che ha seguito?

Nell’hub Umbria abbiamo lavorato al “progetto scuola”, provando a diffondere i valori di Economy durante le ore di educazione civica. Alcune lezioni le abbiamo fatte in collaborazione con realtà del territorio che scelgono e mettono in atto un’economia umana, di comunione, a servizio dei più poveri e attenta a non produrre scarti, per diffondere il bello che già esiste, fare rete e lasciare che il bene si moltiplichi. È in fase di avvio, anche uno studio sul tema delle comunità energetiche rinnovabili e sostenibili (Cers) al fine di individuare i punti di forza e di debolezza per cercare di interagire con le pubbliche amministrazioni per arginare il fenomeno della povertà energetica.

L’ enciclica Laudato si’ come ha cambiato la sua vita?

Le parole di papa Francesco hanno parlato molto al mio cuore facendomi crescere dentro uno sguardo contemplativo della realtà che mi circonda, consapevole che “dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore” (Sap 13,5) e insegnandomi la creatività dell’amore, scoprendo sempre più profondamente che “nessuno si salva da solo”. È nato anche grazie a quest’enciclica il desiderio di scrivere una tesi che unisse teologia ed economia e nella quale ho evidenziato come la δύναμις (forza, potenza, ndr) della comunione eucaristica può essere veramente fonte e culmine di un vivere fraterno anche dentro le relazioni economiche.

Il patto proposto da Francesco fondato su valori come gratuità, reciprocità, cura, umanità, sostenibilità, giustizia, felicità, pace, uguaglianza e cambiamento, non può sembrare un modello utopistico?

Non è un’utopia! Io credo fortemente nella potenzialità di Economy of Francesco, nella forza del bene che unisce gli ottimi professionisti e studenti che ne fanno parte. Il suo essere processo che parte dal basso, senza quindi la presenza di un leader, che accetta la sfida quotidiana del dialogo, del pensare e fare insieme i singoli passi tenendo insieme culture, religioni, punti di vista differenti, è una grande scommessa, che però il tempo sta rivelando essere realtà.

Come giudica il fatto che papa Francesco tra i ruoli chiave della Curia scelga una donna? L’ultima nomina di rilievo è quella di suor Silvana Piro, sottosegretario dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa)

Sono molto felice di questa nomina e credo che, grazie a papa Francesco, la Chiesa stia facendo dei passi nel rendere possibile una partecipazione attiva delle donne nel tessuto ecclesiale riconoscendo in loro carismi, competenze, talenti da valorizzare. Gesù aveva alla sua sequela discepoli e discepole e questo dovrebbe farci riflettere sulla possibilità di rapporti più paritari e di collaborazione, riconoscendo la complementarietà tra il ministero petrino e mariano

L'ECO di San Gabriele
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