I LUPI DI WILLOUGHBY CHASE

“LA PIÙ GRANDE AUTRICE PER RAGAZZI CHE PROBABILMENTE NON AVETE MAI LETTO… I SUOI ROMANZI SONO UN DONO, PER BAMBINI E ADULTI”

Il bellissimo racconto (Adelphy Edizioni, Cavoli a merenda, pp.191, euro 20,00) è ambientato in un periodo immaginario, tra gli innumerevoli mondi immaginari creati da Joan Aiken, in’Inghilterra, dove la gloriosa rivoluzione non è mai avvenuta. Un’Inghilterra infestata dai lupi, giunti oltremanica dalle gelide piane dell’Europa e della Russia attraverso il tunnel sottomarino che unisce Dover a Calais e che è stato inaugurato intorno al 1830, durante il regno di Giacomo III. Qui, nella sontuosa dimora di Willoughby Chase, una bambina di nome Bonnie Green – riccioli neri e carattere indomito – attende con impazienza l’arrivo dell’angelica e delicata cugina Sylvia.

Sir Willoughby e Lady Sophia sono in partenza per un lungo viaggio e le bambine verranno affidate alle cure di Miss Slighcarp, un’arcigna governante mossa da intenti non proprio limpidi. Osteggiate da temibili antagonisti, forti solo dell’affetto che le unisce e delle inaspettate risorse di coraggio e intraprendenza che sapranno trovare in sé, Bonnie e Sylvia dovranno affrontare un’incredibile serie di prove insidiose prima di sventare brillantemente un diabolico piano ordito ai danni della loro famiglia.

Sylvia fu vinta dal torpore e scivolò in un sonno inquieto, ma si svegliò quasi subito; faceva un freddo pungente e i suoi piedi nelle scarpine leggere erano blocchi di ghiaccio. Si accoccolò nell’angolo e si avvolse nella mantellina verde, guardando con invidia l’uomo che dormiva indisturbato sotto la spessa pelliccia. Avrebbe voluto raccogliere i piedi sotto di sé per scaldarli, ma le signore non si comportano così e lei lo sapeva bene. Nel dormiveglia, sognò mari artici e mostruose gallerie dal tetto coperto di stalattiti. Il suo compagno di viaggio, a cui erano spuntate un paio di corna e una lunga coda, le offriva dolci verdi, blu, scarlatti, grandi come pianoforti; lei li mordeva e si accorgeva che erano fatti di neve.

Si svegliò di soprassalto e si rese conto che il treno si era fermato di colpo.

“Che succede? Dove siamo?” esclamò, senza riuscire a trattenersi.

“Non vi allarmate, signorina” disse l’uomo, scrutando inutilmente nelle tenebre al di là del finestrino. “Ci saranno lupi sui binari. Succede spesso da queste parti”.

Joan Aiken nacque nel 1924 a Rye, nel Sussex (una contea storica dell’Inghilterra meridionale, ndr), figlia del poeta americano Conrad Aiken. Dopo aver lavorato per le Nazioni Unite a Londra e per “Argosy”, una rivista specializzata in racconti, intraprese a tempo pieno la carriera di scrittrice per ragazzi, fino alla morte, avvenuta nel 2004. Con I lupi di Willoughby Chase, apparso nel 1962, diede il via alle “Cronache dei lupi”, una serie di romanzi accomunati dalla stessa ambientazione storica fantastica e dal ricorrere di alcuni personaggi.

L'ECO di San Gabriele
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