“Abbiamo bisogno – ha detto papa Francesco – di santi a cui piace il cinema, il teatro, la musica, la danza, lo sport”. Mettendo in fila qualche pensiero da tradurre poi in righe per l’abituale commento sulle vicende dello sport, a conclusione dell’annata agonistica non potevamo non riferirci a quanto papa Francesco ha detto nell’intervista rilasciata al direttore del TG1, e nel corso della quale ha affrontato tanti argomenti, alcuni senza dubbio più importanti e di stringente attualità. Ma per gli sportivi, e in particolare per gli appassionati di calcio, l’intervista sarà ricordata soprattutto per il giudizio sul più grande calciatore di tutti i tempi: alla domanda su chi preferisca tra i due grandi giocatori argentini, Diego Armando Maradona o Leo Messi, “Io – ha detto Bergoglio – dirò un terzo, Pelé. Sono i tre che io ho seguito. Maradona come giocatore un grande, ma come uomo è fallito. Poveretto, è scivolato con la corte di quelli che lo lodavano e non lo aiutavano. (…) Messi è correttissimo. È un signore. Ma per me, di questi tre, il grande signore è Pelé. Un uomo di gran cuore. Una volta l’ho incontrato su un aereo quando ero a Buenos Aires, e abbiamo parlato. Un uomo di grande umanità. I tre sono grandi. Ognuno con la sua specialità. Messi è bravo in questo momento. E Pelé era bravo”. Argentino, tifosissimo del San Lorenzo ed ex calciatore egli stesso da ragazzino, Jorge Maria Bergoglio ha sempre seguito il calcio con occhio attento, competente, partecipe. Come si vede, il suo Paese d’origine non lo ha influenzato nella risposta: Maradona, Messi e Pelé, in rigoroso ordine alfabetico, passati in rassegna e analizzati da papa Francesco.
ANCHE BERGOGLIO INCORONA PELÉ
