GRAZIE AI VITIGNI LOCALI, DA POCO RISCOPERTI. CON LE LORO UVE CARATTERIZZATE DA ALTA ACIDITÀ E BASSA GRADAZIONE, SI È ARRIVATI A PRODURRE IL TRABOCCO. UN MARCHIO COLLETTIVO DELLO “SPUMANTE D’ABRUZZO DOC”
L’Abruzzo del vino chiude il cerchio con l’arrivo dello spumante Doc. Le bollicine si aggiungono a rossi corposi, rosati delicati e a straordinari bianchi prodotti da vitigni che pur non autoctoni qui hanno trovato suoli ideati per esprimersi al massimo delle loro potenzialità. Grazie ai vitigni locali da poco riscoperti, con le loro uve naturalmente predisposte alla spumantizzazione perché caratterizzate da alta acidità e bassa gradazione che rappresentano due qualità determinanti per realizzare spumanti di qualità, si è arrivati a produrre il Trabocco. Un marchio collettivo dello “Spumante d’Abruzzo Doc”, accompagnato dallo slogan “Le bollicine con il mare dentro” e prodotto con metodo italiano da uve passerina, pecorino, trebbiano, montonico, cococciola e montepulciano d’Abruzzo nelle versioni in bianco e rosé brut ed extra brut. Al momento hanno ottenuto il marchio, rilasciato dal Consorzio Tutela dei vini d’Abruzzo, soltanto alcune cantine ma ci sono altri viticoltori pronti ad essere della partita.
Ecco allora qualche breve nota tecnica del Trabocco declinato nelle varianti. Passerina spumante extra dry, note floreali, fruttate e tropicali e un ottimo equilibrio tra acidità e freschezza; Pecorino spumante extra dry, piacevolezza, freschezza, profumi floreali, fruttati e balsamici e buona armonicità; Spumante Rosè da uve rosse autoctone si sposa bene con la pizza margherita.
Interessante e significativa la scelta del nome Trabocco perché la “macchina da pesca”, assieme al guerriero di Capestrano, è un simbolo di riconoscimento a livello mondiale della regione dei Parchi. In tutta la Penisola i produttori di vino, sulla scia del successo internazionale del Prosecco, hanno iniziato a produrre, anche al di fuori delle classiche zone spumantistiche, delle ottime “bollicine”.
Nel 2022 in Italia (dati Osservatorio UIV Vinitaly) sono state prodotte circa 1 miliardo di bottiglie di spumante (+4% rispetto al 2021), con un consumo interno pari al 13,5% (rispetto al 9% del 2015), sempre nel 2022 sono stati esportati 5,2 milioni di ettolitri di spumante (+9% sul 2021).
La bellissima “Costa dei Trabocchi”, con alle spalle la maestosa Majella, non è solo delizia per gli occhi ma anche per il palato grazie alla bontà di molti prodotti tipici. Tra questi, grazie al fertile terreno, troviamo il dolce e polposo pomodoro mezzotempo, Presidio Slow Food perché ha rischiato l’estinzione; il carciofo del Vastese, detto “mazza ferrata” perché la sua forma ricorda l’arma medievale; lo squisito olio delle Colline Teatine DOP con cui condire ed esaltare gli ortaggi; gli agrumi (limone, arancio e mandarino) deliziosi consumati freschi o trasformati in marmellate; l’ottima uva da tavola (Regina bianca e Cardinal) molto apprezzata anche sui mercati esteri.
In cucina s’ammassa pasta fresca, tra i formati più gettonati: spaghetti alla chitarra, sezione quadrata e uova, conditi con ragù di agnello; sagne a pezze (tacconelle), farina di grano tenero e duro, forma romboidale spesso in abbinamento con i fagioli.
Grazie al mare il menù costiero è arricchito e valorizzato da diverse varietà di pesce, una menzione speciale meritano il brodetto alla vastese e la cozza dei trabocchi. Quest’ultima si fa apprezzare per profumo e dolcezza, ottima da consumare cruda o cotta presente nelle ricette più succulente della cucina marinara.
Una grande invenzione il trabocco che consentiva di pescare nel mare profondo senza l’utilizzo di una barca, il suo aspetto particolare colpì d’Annunzio che così lo descrisse: “La macchina pareva di vivere di una vita propria, aveva un’aria e un’effige di corpo animato” (Trionfo della morte, 1894). Questa insolita costruzione sull’acqua ha costituito in passato fonte di sostentamento di intere famiglie, ai nostri giorni come già detto sono simbolo identitario collocato saldamente nell’immaginario collettivo e costituisce una suggestiva attrattiva turistica.
L’autunno abruzzese tra cantine e boschi: perlage & foliage. Il fascino di una frizzante terra multicolore.