Riportiamo la singolare testimonianza di un intervento prodigioso di san Gabriele, riferita da Teresa Asprini, 90 anni, di Pretara di Isola del Gran Sasso (TE). “Ricordo che avevo circa 15 anni quando mio padre Leonardo fu colpito da meningite fulminante che lo lasciò in uno stato comatoso per un paio di settimane. Mio padre era una persona molto devota e praticante, la chiesa era quasi la sua seconda casa verso la quale metteva volentieri a disposizione il suo servizio. Forte e tenera era la sua devozione a san Gabriele che ha saputo trasfondere in tutta la famiglia, che è stata sempre molto accogliente e ospitale verso i confratelli di san Gabriele che venivano per servizio nella nostra parrocchia.
Nei giorni di malattia è stato quindi normale per mio padre e per mia madre rivolgersi a san Gabriele. Mia madre promise anche di portare al santuario la cassa funebre del marito se fosse guarito. E il santo non fece attendere la sua miracolosa risposta. Mio padre esce dal coma il 2 agosto, festa della Madonna degli Angeli. Per la circostanza è presente nella nostra casa anche un padre passionista. Nel riprendere conoscenza, mio padre sentì suonare le campane e, alquanto risentito, disse: “Ma come, è iniziata la processione e non mi avete avvertito?”. Si alzò e si mise a sedere sul letto, quindi scese e disinvoltamente camminò per la stanza come se non gli fosse accaduto nulla. Riprende in modo normale la sua attività e la grave malattia non gli lasciò alcun impedimento.
Il medico che lo aveva visitato successivamente, disse a mia madre: “Ma come, avete un medico migliore di me e non mi avete avvertito?”. Alludeva chiaramente a san Gabriele, a cui la mia famiglia si era rivolta. Mia madre, fedele alla promessa fatta, portò al santuario non la cassa funebre che doveva servire a mio padre, ma i soldi che ci sarebbero voluti per l’acquisto”.